URBINO – E’ ancora da chiarire la motivazione all’origine delle aggressioni compiute da tre giovani, appena 18enni, ai danni di sette persone. Il gruppetto criminale è infatti ritenuto responsabile di una rissa, minacce e lesioni avvenute in diversi momenti dello scorso 11 marzo. La ricostruzione dei fatti, da parte delle forze dell’ordine, è cominciata la sera stessa quando i Carabinieri della Stazione di Urbino, unitamente al Nucleo Radiomobile, sono intervenuti al terminal degli autobus Santa Lucia: un centro di aggregazione di giovani e già oggetto di vandalismo, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamenti e lesioni personali. In quel contesto si era verificata una rissa fra tre ragazzi, residenti a Montecchio di Vallefoglia, e un papà con due figli, rispettivamente di 19 e 20 anni. Questi ultimi sarebbero stati minacciati e aggrediti, anche con un coltello a serramanico, poi rinvenuto sull’asfalto e sequestrato dai carabinieri. Come se non bastasse, il gruppetto avrebbe urlato frasi come “Vi ammazzo”, “Non sapete chi siamo” e ancora “Non venite a Montecchio”. I malcapitati, che hanno sporto querela, hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. In base ai referti medici hanno riportato traumi contusivi al volto, alle mani, all’addome e al naso, ma anche escoriazioni e graffi sulle guance. I feriti, sentiti dai militari, hanno fornito una descrizione dei malviventi e del loro abbigliamento. Poi, il giorno successivo, si è presentato alla Stazione di Urbino uno studente di 25 anni che ha riferito di essere stato aggredito all’interno del Centro Commerciale Santa Lucia. Ha raccontato di essere stato spintonato e di aver battuto il capo a terra a causa di una caduta. Dunque un altro episodio di violenza che si è concluso, per il giovane, con escoriazioni e lesioni, oltre allo spavento. Alle ore 16, invece, si sono presentati in Caserma anche padre e figlio minorenne, i quali hanno denunciato un’aggressione avvenuta ai danni del ragazzo ed altri due coetanei verificatasi, sempre giovedì 11, alla fortezza Albornoz. In quell’episodio, sarebbero stati circondati da quello che poi è risultato essere il gruppetto proveniente da Montecchio che avrebbe tenuto un atteggiamento minaccioso nei loro confronti. I tre minori, tutti urbinati, avevano deciso di accontentare le richieste del gruppo che chiedeva soldi e sigarette con modalità estorsiva. Tra le frasi pronunciate: “Ti spacchiamo di botte” e “Ti picchio”. Ma la giornata per i militari non è finita qui. Infatti, la sera, si è presentato un referente di Urbino Servizi che ha sporto querela contro ignoti per danneggiamento dello specchio di un ascensore al Santa Lucia. Raccolte le testimonianze e le immagini delle telecamere di videosorveglianza di tutti i territori battuti dal gruppetto criminale, i carabinieri , guidati dal comandante Renato Puglisi, sono riusciti ad individuarli. Condotti in caserma, uno di loro ha commesso il reato di resistenza e violenza nei confronti di un militare dell’Arma che ha riportato lesioni guaribili in 7 giorni. Informata la Procura della Repubblica di Urbino le indagini sono state coordinate dalla Procura stessa. I tre sono accusati di rapina in concorso, furto aggravato, lesioni e minacce aggravate, porto abusivo di arma, danneggiamento aggravato e, uno di loro, di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Secondo una prima ricostruzione, potrebbero aver commesso queste violenze fisiche e verbali sotto l’effetto dell’alcool. Inoltre, un 18enne era già noto alle forze dell’ordine per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, furto aggravato e rapina. Si tratta di delitti commessi tra il 2019 e il 2020. Al termine di un attenta e minuziosa attività di indagine e dopo la richiesta dell’Autorità Giudiziaria, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due soggetti, mentre il terzo è stato denunciato a piede libero.