FANO – “Sono trascorsi pochi giorni dalla quarta rinuncia consecutiva dell’Alma Juventus Fano 1906 che ne causerà l’esclusione dal campionato di Eccellenza Marche e pensiamo sia arrivato il momento di uscire dal silenzio assordante in cui è caduta questa vicenda”.
“Lo facciamo ora, con la storia dell’Alma in procinto di fermarsi alla vigilia dei 120 anni di attività, portando alla scomparsa di una delle matricole più antiche del nostro paese. Al di là di come la possiamo vedere, con gli occhi dell’ultras, dell’appassionato o di colui a cui il calcio non interessa, è innegabile che con l’Alma se ne va un pezzo importante della storia sportiva e popolare della città, un vero e proprio patrimonio”.
“È trascorso invece più di un mese dalla comparsa delle scritte oKensive fuori dal Comune (per le quali siamo stati tra i primi a manifestare solidarietà nei confronti di Sindaco e giunta) seguite alla chiusura da parte dell’amministrazione ad ogni ipotesi di utilizzo del Mancini da parte dell’Alma, anche a fronte di un possibile cambio di presidenza. Una posizione da cui sarebbe stato, anche volendo, diKicile smarcarsi anche a causa della richiesta di risarcimento danni da un milione di euro da parte di Guida per la mancata concessione dello stadio”.
“Una scelta che però ha di fatto precluso definitivamente la possibilità di riscuotere le bollette non pagate della Tari e anche quelle di Aset, a cui è seguita la sentenza del Tribunale di Pesaro che, al contrario, obbliga il Comune al pagamento dei debiti contratti dall’Alma con una ditta fornitrice. Della serie, oltre al danno, la beKa”.
“Abbiamo ritenuto ammirevole il tentativo di Cogliandro di rilevare la società, nonostante i tanti interrogativi sull’entità dei debiti accumulati dalla stessa anche se, a questo proposito, rimangono ancora forti dubbi sulla natura delle “pressioni” esercitate sullo stesso Cogliandro che, come dichiarato da Guida, sono state la causa della rinuncia all’impresa di salvataggio”.
“Riteniamo anche che sia giusto guardare oltre, col nuovo Consorzio Fano Sport e il Fano Calcio che hanno mosso i loro primi passi grazie al contributo, prezioso, coraggioso e, perché no, romantico, di una cordata di imprenditori locali a cui vanno anche i nostri ringraziamenti”.
“Al di là delle responsabilità, che sono ovviamente molteplici, non ultimo il coinvolgimento di figure che poco hanno molto poco a vedere con la nostra idea di sport, ciò che a nostro avviso dovrebbe scandalizzare in tutta questa vicenda è il tradimento delle promesse fatte dalla destra in campagna elettorale”.
“Quello del destino dell’Alma è stato un argomento che ha pesato sull’esito delle scorse elezioni amministrative, con la destra impegnata a fomentare la visione di un’amministrazione uscente responsabile della situazione di diKicoltà della società. Si è venduta l’idea che la destra, qualora avesse vinto le elezioni, avrebbe sistemato le cose (secondo la retorica del “ghe pensi mi” tanto cara ad una certa destra). Si è fatto credere a cittadini e tifosi che la destra avrebbe cacciato lo “straniero” che stava conducendo la nave al naufragio, per riconsegnare la stessa in mani sicure che avrebbero riportato l’Alma a navigare nelle acque del proprio stadio e, soprattutto, agli antichi fasti (Make Alma Great Again, verrebbe da dire). Insomma, il solito tentativo, anche questo tanto caro ad una certa destra, di farsi portatrice di soluzioni semplici a problemi complessi”.
“Crediamo che ora, con la società sull’orlo della liquidazione, l’amministrazione sia chiamata a pronunciare almeno una parola su questa vicenda. Ciò che infastidisce è l’aver assistito ad una storia molto diversa da quella propagandata, che ha portato voti a questa maggioranza ma che ha, di fatto, tradito le aspettative di tante e di tanti fanesi”.
“Qualcuno dirà che è solo una questione di tempo, che altre vicende analoghe ci insegnano che la possibilità che, al di là della matricola ormai persa per sempre, nome e logo prima o poi torneranno “a casa”. Andrebbe anche in questo caso ricordato che si tratta al momento appunto solo di una possibilità, priva di certezze e con tanti punti interrogativi. In attesa di chiarimenti, non resta che incrociare le dita e auspicare un lieto fine”.
Il Segretario di Fano Cresce Stefano Amatori
La Capogruppo di Fano Cresce Ippolita Bonci Del Bene