FANO (PU) – Il verde pubblico della città di Fano necessita di un piano di manutenzione straordinario e non di
risposte a chiamata.
Lo stato di degrado e completo abbandono di molte aree urbane ed extra-urbane è sotto gli occhi
di tutti.
Si è parlato nei giorni scorsi della condizione della pista ciclabile Fano-Pesaro invasa in certi punti
da erbacce che ne rendono pericoloso il transito. Ma come la Fano-Pesaro, in condizioni similari,
se non peggiori si trova la pista ciclopedonale di via Metauro, che dallo stadio Mancini,
costeggiando il muro di recinzione dell’ospedale, giunge al semaforo degli ex capannoni dei carri di
carnevale, fronteggiando l’ingresso principale del Santa Croce e numerose abitazioni.
Chi frequenta quotidianamente la pista ciclabile (e sono molti cittadini fanesi) è costretto a fare lo
slalom tra i rami sporgenti e pericolosi degli alberi, schivando arbusti e cespugli nati
spontaneamente alla base delle piante, piante le cui chiome diventate alte e folte coprono
completamente l’illuminazione pubblica rendendo pericoloso il percorso notturno.
Per non parlare della manutenzione ordinaria e della pulizia delle foglie caduche che ostruiscono
le condotte fognarie e provocano spesso allagamenti.
Non è certo un bel biglietto da visita della la città. Prima di progettare nuove piste ciclabili,
sicuramente necessarie, sarebbe cosa buona e giusta prendersi cura con regolarità delle opere
già esistenti, adottando politiche virtuose di mantenimento delle stesse, di valorizzazione,
evitando inutile sperpero di denaro pubblico.
Invito la Giunta e il Sindaco, oltre al presidente dell’Aset, a prendere la bicicletta e farsi un giro per
la città; a ripercorrere le tappe del “tour del degrado”; a rendersi conto di persona dello stato
dell’arte; della condizione di rotatorie, giardini pubblici, del parco urbano, delle piste ciclabili
disegnate e subito scolorite (pensiamo a via Roma, o alla ciclabile del mare).
La bicicletta per capire che serve un cambio radicale di marcia, un piano straordinario di
manutenzione per a ridare decoro all’intero tessuto urbano, una revisione della normativa
regolamentare esistente, ormai obsoleta, capace di coniugare gli interessi del pubblico con la
disponibilità dei privati a collaborare nella gestione dei servizi.
Per quanto sopra riportato, chiedo al Sindaco e alla Giunta se intendono rivedere le modalità di
gestione del verde pubblico della città, se ritengono opportuno affidare dal prossimo anno il
servizio ad Aset, chiedendo alla stessa maggiori servizi in cambio di minori utili, peraltro
pesantemente tassati, se credono necessario rivisitare da subito il regolamento di gestione e le
datate normative connesse, prevedendo forme di valorizzazione dell’intervento dei privati e non
sterili politiche sanzionatorie (vedi ordinanza dirigenziale n. 392 del 21/10/09).
Severi Riccardo
Consigliere Comunale
Trovare una città senza verde come Fano, con strade rotte, sporca, con gli automobilisti che non conoscono l’uso delle frecce, è quasi impossibile. Degrado ed abbandono ovunque. Sempre peggio.