Vendevano olio al tartufo, ma senza tartufo. Sequestri e multe

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PESARO – Nei primi mesi dell’anno, presso la Grande Distribuzione Organizzata, è stato accertato il commercio di olio al tartufo senza tartufo, aromatizzato solo con prodotti di sintesi chimica e presentato in modo da ingenerare nel consumatore la convinzione di acquistare un prodotto di eccellenza. I prodotti, infatti, erano commercializzati con etichette che enfatizzavano, con parole e immagini, la presenza del prezioso fungo ipogeo all’interno dell’olio, ma l’aroma utilizzato era una sostanza aromatizzante che, ai sensi del Reg UE n. 1334/2008, è “una sostanza chimica definita con proprietà aromatizzanti”.

Si tratta del bis-metiltiometano, un’essenza naturalmente presente nel tartufo, ma ottenuta per sintesi artificiale attraverso un passaggio della lavorazione del petrolio. Le indagini, condotte dal NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) del Gruppo Carabinieri Forestale di Pesaro e Urbino, si sono sviluppate in un territorio di elezione per la produzione del tartufo ed hanno interessato la tracciabilità dei prodotti rinvenuti sugli scaffali della Grande Distribuzione.

Gli investigatori hanno accertato la mancanza della necessaria trasparenza al fine di evitare di ingenerare nel consumatore il convincimento di acquistare qualcosa di diverso rispetto a quanto percepito. La condotta dei produttori e dei confezionatori delle etichette, infatti, configura pubblicità ingannevole e integra il reato di frode nell’esercizio del commercio, punito con la reclusione o la multa per chi consegna all’acquirente una cosa per origine, provenienza o qualità diversa da quella pattuita o dichiarata. Il Nucleo Investigativo ha operato 6 sequestri, tutti convalidati dalla Procura della Repubblica di Pesaro, elevando sanzioni amministrative per oltre 20.000, euro per la violazione del D.L.vo 109/92 in relazione alle “pratiche leali d’informazione” di cui all’art. 7 del  regolamento UE n. 1169/11.

I sequestri hanno interessato numerose bottiglie di olio al tartufo, pertinenti a 4 marchi, evitando che la frode si perpetrasse a danno di ulteriori consumatori. Le ditte interessate, per conto dei responsabili iscritti nel registro degli indagati, stanno già provvedendo a modificare le etichette dei prodotti. Si precisa che i prodotti commercializzati non sono pericolosi per la salute poiché le sostanze aromatizzanti sono sicure e disciplinate a livello comunitario e nazionale. La grande distribuzione non è coinvolta in alcun modo nella frode.

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