FANO – Guerlin Butungu, il 20enne congolese arrestato ieri per gli stupri di Rimini ha lavorato per un breve periodo in un ristorante a Fano. In realtà più che di un vero e proprio lavoro si tratta di un corso a cui il congolese si era iscritto nell’Ottobre scorso per imparare il mestiere di cameriere di sala. Nel telegiornale di questa sera alle ore 20.30 trasmetteremo una intervista al titolare del ristorante e pubblicheremo le foto che ritraggono il presunto autore degli stupri mentre riceve la targa di partecipazione.
LA COOP LABIRINTO DI PESARO: OFFESE NON AIUTANO – “E’ comprensibile che le persone, d’istinto, possano andare oltre la realtà contingente, nell’impotenza che tutti provano di fronte a questo orribile reato, ma è altrettanto vero che alcuni di questi commenti non sono costruttivi né di aiuto alle vittime, e non possono in alcun modo essere utili al dialogo attorno alla complessa tematica delle migrazioni”. Così, in una nota, la Cooperativa Sociale Labirinto di Pesaro, che gestisce il servizio di accoglienza di cui ha usufruito Guerlin Butungu, il 20 congolese arrestato ieri per gli stupri di Rimini. La Labirinto si riferisce agli attacchi sulla propria pagina Facebook da parte di utenti indignati: tra i commenti, frasi come “grazie per aver ospitato lo stupratore di Rimini”, “vergognatevi”, “siete strutture inutili e piattaforme per la diffusione di esseri immondi”. La Cooperativa esprime poi “solidarietà e profonda vicinanza verso le vittime delle aggressioni”. Con “rispetto verso le forze dell’ordine e gli inquirenti deputati a far luce su quanto accaduto”, condanna “fermamente comportamenti illeciti e lesivi della libertà e dignità altrui”.
PROCURA CHIEDE CARCERE PER I TRE MINORENNI – La Procura per i minorenni di Bologna, guidata dal procuratore Silvia Marzocchi, chiederà la custodia cautelare in carcere per i tre giovanissimi accusati del doppio stupro di Miramare di Rimini (il quarto accusato è maggiorenne). Le udienze di convalida dei fermi emessi nei confronti dei due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e del nigeriano di 16, ora trattenuti nel centro di prima accoglienza, sono fissate per domani davanti al Gip del tribunale per i minori di via del Pratello.