Stop alla sperimentazione della cura al plasma? Talè: scelta insensata

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ANCONA – “Nelle ultime ore – dichiara il consigliere regionale Federico Talè – ho ricevuto tantissime telefonate
rispetto alla notizia apparsa su alcuni organi di stampa circa la posizione contraria da parte del
Comitato Etico all’avvio della sperimentazione della cura al plasma per i malati Covid. Una notizia
che mi ha lasciato basito. Ho contattato tutti i vertici del sistema sanitario regionale per appurare la
sua veridicità e ho ricevuto una risposta unanime: ‘non ne sappiamo nulla’. In pratica, il giudizio
che sarebbe dovuto arrivare dal Comitato Etico al professor Andrea Giacometti, primario della
Clinica di Malattie Infettive di Torrette, non è mai pervenuto”. “Ora – aggiunge Talè -, se la notizia
della sospensione corrispondesse a verità, si porrebbero due questioni in termini di chiarezza e
trasparenza da soddisfare con la massima urgenza. Primo: com’è possibile che un Comitato Etico
Scientifico si riunisca per deliberare un parere vincolante su una cura considerata potenzialmente
risolutiva e che la decisione venga comunicata agli organi di stampa e non al medico primario
responsabile della sperimentazione? Sono notizie che hanno creato allarmismo e confusione in
una popolazione già messa a dura prova da una situazione emergenziale. Secondo: qualora
giunga realmente una richiesta di sospensione, com’è possibile che nelle altre regioni i comitati
analoghi abbiano già deliberato il proprio parere positivo?” Talè incalza: “Non ho timore
nell’affermare che sarebbe una insensata quanto spregiudicata presa di posizione in barba al
diritto alla salute per tutti i pazienti marchigiani alle prese con il Coronovarisu. Una sospensione
che, di fatto, si prende del tempo sulla vita dei malati. Nelle altre regioni si è già proceduto o si sta
procedendo celermente, considerato che il plasma resta iperimmune solo a ridosso della
guarigione e che uno slittamento non può essere considerato come una pausa che non produce
ripercussioni”. “Mi chiedo dove sia l’etica in tutto questo – conclude Federico Talè -. E se sia stato
perseguito quello che dovrebbe essere l‘obiettivo del CERM: garantire i diritti, la sicurezza e il
benessere della popolazione coinvolta in una sperimentazione clinica, fornendo pubblica garanzia
di tutela. Bé, credo che in questo caso sia sfuggita la tutela della popolazione su più fronti. E credo
che qualcuno dovrà risponderne. Sono ancora tanti i cittadini marchigiani in cura per il Covid”

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