FANO – La vicenda della statuetta della Madonna di Lourdes, abbandonata in una aiuola stradale con due viti conficcate negli occhi, si arricchisce di ulteriori dettagli raccapriccianti. Si tratta di tre croci rovesciate, segnate rispettivamente sulla fronte e sugli zigomi. Dettagli che nell’immediatezza erano sfuggiti all’occhio del cronista a causa della bassa definizione dell’immagine. La statua di gesso, alta circa una trentina di centimetri, era stata abbandonata qualche giorno fa ai bordi di una siepe, in una aiuola stradale, vicino al sottopasso sul lungomare di Torrette di Fano. Un nostro Reporter di Strada ce l’ha segnalata con alcune fotografie, dalle quali si potevano chiaramente osservare due oggetti simili a chiodi o viti, conficcati negli occhi della statuina. Grazie a alcune immagini più nitide e a un primo piano della statua, sono emerse successivamente anche tre croci rovesciate, che inevitabilmente ora aprono scenari diversi e forse più preoccupanti rispetto a prima. La statua ieri pomeriggio, dopo la pubblicazione della notizia sul nostro portale, è stata prelevata dai carabinieri della Stazione di Marotta e portata in caserma. Ai militari ora spetta il compito di individuare la provenienza della statuina che tra l’altro pare essere di scarsa fattura e di poco valore. Tra le ipotesi al vaglio, c’è anche quella che l’oggetto sacro sia stato trafugato da qualche edicola votiva, oppure, anche se meno probabile, da qualche chiesa o tomba cimiteriale. Difficile, invece, capire il motivo di un gesto blasfemo così plateale. L’autore potrebbe aver agito per emulazione, oppure nel tentativo di inviare un messaggio a qualcuno che abita lì nella zona. Improbabile, invece, che dietro ci sia la mano di qualche setta, anche perché solitamente operano nel segreto assoluto senza mai dare nell’occhio. Qualche aiutino, infine, potrebbe arrivare dalle immagini delle telecamere installate nella zona e che potrebbero aver ripreso qualcosa di interessante e utile alle indagini. Il fatto che la statua non sia stata rivendicata da nessuno, fa pensare che sia stata acquistata dall’autore del gesto sacrilego che in caso di condanna, rischia fino a 2 anni di carcere.
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