PESARO – La spiaggia per i cani? Si farà. «La giunta ci ha ragionato, come da impegno preso in consiglio comunale, vagliando diverse ipotesi. Alla fine si è scelta la soluzione che contempera esigenze dei proprietari, accoglienza turistica, attenzione alla sicurezza e igiene», dice l’assessore Stefania De Regis. Che racconta come l’amministrazione sia rimasta «favorevolmente colpita» dai modelli in giro per l’Italia contraddistinti dalle concessioni ben gestite, «diventate un vero fiore all’occhiello per l’accoglienza».
Al contrario, «non ci hanno convinto le spiagge libere: hanno risvolti positivi ma anche lacune sul lato della qualità». Non sarà dunque spiaggia libera: «La nostra idea è una vera e propria nuova concessione. Che possa essere, quindi, anche un’opportunità di lavoro. Guardiamo a una spiaggia curata, con servizi, in grado di rappresentare un elemento di distinzione in ambito turistico». Lo spazio individuato è «una parte di spiaggia libera attuale in viale Trieste, antistante a Villa Marina, ampia 52 metri».
Area non lontana dalla zona alberghiera «proprio perché deve diventare un luogo fruibile per pesaresi e turisti». Non solo: «E’ uno spazio non confinante con altri stabilimenti balneari: vogliamo andare incontro alle esigenze dei proprietari di animali d’affezione, senza creare però disagi ai bagnanti che non desiderano avere vicino questo tipo di attività». Un percorso che sembra già essersi avviato: «Abbiamo chiesto un incontro all’Asur, per capire quali attrezzature siano necessarie per la sistemazione dell’area, che dovrà essere allestita e recintata». Su tempi e modalità: «La questione è legata, naturalmente, alla modifica del piano spiaggia: sarà votato a luglio per la prima volta, pareri tecnici permettendo». L’iter del piano particolareggiato si concluderà nel prossimo autunno: «La nuova concessione – conclude De Regis – sarà operativa dall’estate del prossimo anno, dopo un bando apposito, che uscirà entro la fine del 2015. A cui potrà partecipare chiunque abbia progetti interessanti in merito».