ANCONA – E’ stato spento l’incendio divampato nella notte tra il 15 e il 16 settembre all’interno dell’area portuale ex Tubimar: dopo 30 ore di lavoro i vigili del fuoco hanno avviato le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’area coinvolta. A causa del rogo si era alzata una densa colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza, con aumento del livello di polveri sottili e un odore acre diffuso nel capoluogo. Il Comune ha chiuso anche per oggi scuole, università e parchi, in attesa delle analisi sui fumi e delle valutazioni ambientali. Inoltre ha diramato alcune raccomandazioni alla popolazione. 50 pompieri, provenienti da Ancona, Pesaro, Macerata e Ascoli Piceno, avevano già spento le fiamme nelle parti esterne, ma hanno dovuto monitorare per ore i piccoli focolai. Ora è partita la seconda fase, in attesa di accertare l’origine del rogo e di avere l’esito dei campionamenti dell’Aria effettuati dall’Arpam. “Parlando con i concessionari dei capannoni – ha dichiarato ieri Giancarlo Marchetti, direttore dell’Arpam – abbiamo appreso che tra il materiale custodito c’erano anche pannelli di poliuretano espanso, gommapiuma, stoccati. E’ necessario vedere se la loro combustione abbia sprigionato sostanze dannose, come l’acido cianidrico”.