Sicurezza, Ricci: «Pragmatismo e responsabilità. Ecco il modello Pesaro»

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PESARO – «Due parole d’ordine: pragmatismo e responsabilità». La linea «tiene insieme regole e solidarietà. Non inseguiamo gli estremismi, non facciamo gli sceriffi: il punto non è armare la gente ma aiutare le forze dell’ordine a fare il loro lavoro al meglio. L’ordinanza sull’accattonaggio? Strumento in più che va in questa direzione». Così Matteo Ricci sulla sicurezza, in consiglio comunale, intervenendo sull’ordine del giorno presentato dai consiglieri di Forza Italia e Siamo Pesaro. Sui furti negli appartamenti: «Sono il problema principale. Abbiamo investito fortemente sulle telecamere che leggono le targhe negli ingressi della città: continueremo a farlo. E’ un mezzo utile per la prevenzione. Anche perché le ‘bande’ non sono stanziali ma di passaggio». Per Ricci, tuttavia, con un cambio di normativa nazionale «si potrebbe fare di più, usando anche le telecamere private per scopi preventivi. Con un accordo scritto, collegandole ai circuiti delle forze dell’ordine. Dobbiamo rinunciare a un po’ di privacy per aumentare la sicurezza. Continueremo ad approfondire la questione, ci stiamo ragionando sopra anche con altri sindaci». Via dell’Acquedotto: «Dal primo giorno abbiamo dato indicazioni per intervenire periodicamente, senza clamore, per smantellare le baracche. L’obiettivo è evitare la creazione del campo, altrimenti la zona diventa ingestibile. La causa del degrado è la ‘puzza’ del centro di raccolta rifiuti e del riuso che isola la zona. Il centro di deposito si sposterà entro l’estate, al suo posto faremo il bocciodromo. L’obiettivo? La riqualificazione dell’area in due anni. Un posto vivo è più sicuro: è la vera sfida culturale». E sull’ordinanza contro accattonaggio invasivo e abusivismo, il sindaco, a margine, fa intendere: «Nessuno può accusarci sul sostegno ai poveri e chi ha più bisogno», citando «oltre 6 milioni e 400mila euro all’anno spesi dal Comune per i servizi sociali, più il personale. Ma anche le due case di accoglienza per i senzatetto, le cene di solidarietà ai musei e le altre azioni messe in campo». Oltre il dibattito: «Siamo quelli della cittadinanza onoraria ai figli di stranieri nati a Pesaro. E quelli che hanno gestito, prima di altri, l’emergenza dei profughi con approccio serio e pragmatico». Tuttavia «non è chiudendo un occhio sui fenomeni di abusivismo invasivo che aiutiamo questi ragazzi: l’ordinanza è uno strumento in più per aiutare il lavoro delle forze dell’ordine per l’area davanti all’ospedale, dove abbiamo chiamato l’azienda Marche Nord a fare la sua parte sulla vigilanza interna, e rispetto al centro storico». Quindi: «Sulla sicurezza non stiamo inseguendo nessuno. Anzi: saranno sempre più le città che adotteranno modelli simili al nostro».
Dibattito. Si legge nell’ordine del giorno a prima firma Renzoni, siglato dai consiglieri di Forza Italia e Siamo Pesaro (nel voto astenuti i consiglieri M5S, contraria la maggioranza con astensioni di Rossi e Manenti): «Il problema sicurezza esiste, è allarmante in ogni città. Al di là delle statistiche, anche a Pesaro si ripetono furti e rapine: il governo vari urgentemente una legge per tutelare maggiormente l’incolumità delle persone e la preservazione della proprietà come diritto inviolabile. Modificando le normative sulla legittima difesa, che ora sembrano tutelare chi ruba: non può essere che vada in carcere chi è costretto a difendersi». Ancora: «Non vogliamo che chiunque arrivi sia libero di fare quello che vuole. Chiediamo a Ricci, come vicepresidente Anci, di appellarsi al governo insieme agli altri sindaci». Dice il sindaco: «Io stesso non so come reagirei se mi entrano dentro casa, non c’è trauma peggiore. Ma abbiamo una funzione pubblica. Bisogna evitare il messaggio che dice: ‘Difenditi per conto tuo, perché le istituzioni e gli organi preposti non ce la fanno’. Il meccanismo dell’autodifesa, pur compreso singolarmente, non può essere la soluzione complessiva. Anche perché si è visto che, dove si è adottato solo questo modello, in realtà i reati sono aumentati. Nella riforma del processo penale già approvata in un ramo del parlamento sono state inasprite, giustamente, alcune pene». La maggioranza, spiega Marco Perugini, «pone grande attenzione sul tema, ma l’ordine del giorno non può essere accolto. Per noi è contrario su quanto politicamente stiamo portando avanti sulla sicurezza, in termini di politiche di prevenzione. E puntare solo sull’autodifesa sarebbe pericoloso anche sul piano della convivenza civile». Alessandro Bettini (Fi): «Le telecamere? Palliativi, chiediamo la modifica della legittima difesa: è altra cosa. Le norme non sono più attuali. La sinistra? Buonista e ipocrita: fa demagogia. Dentro casa si deve avere la possibilità di difendersi». Federico Alessandrini (M5S): «Il consiglio non può essere competente sulla legittima difesa: ci asterremo. Si mandano le ruspe in via dell’Acquedotto ma poi i rom si spostano davanti all’ospedale. La qualità del nosocomio dovrebbe venire prima del bocciodromo». Roberta Crescentini (Siamo Pesaro): «Bene le telecamere collegate alle centrali delle forze dell’ordine. Ma promuoviamo il controllo di vicinato: non sono le ronde, ma è la cittadinanza che si attiva per supportare vigili e polizia, senza sostituirsi. Parliamo in modo concreto di sicurezza, anche perché Pesaro non è più provincia felice». Dario Andreolli (Ncd): «Non minimizzare ma neanche creare allarmismi, che sono altrettanti pericolosi. Non occorre solo essere sicuri, è importante anche la sicurezza percepita. Il Comune non ha compiti investigativi ma può fare tanto, anche riqualificando aree urbane. Il dibattito sulla nuova questura? Sarà fattore chiave. La validità dell’ordinanza si giocherà sulla continuità». Francesca Remedi (M5S): «Pesaro non è l’eldorado: da un anno la commissione preposta non viene convocata. Si utilizzi di più l’organismo, ci si muove con ritardo». Carlo Rossi (Pd): «Sulla sicurezza serve un dibattito più ampio: la sinistra apra una riflessione se non vuole rimanere indietro di decenni». Giovanni Dallasta (Siamo Pesaro): «Un rom che chiede soldi davanti alla chiesa non crea insicurezza ma compromette l’immagine della città. Non abbassare la guardia: più forze dell’ordine nelle strade di notte, più controlli nei parchi, bene le telecamere. Perseguire chi delinque». Anna Renzoni (Fi): «La gente è esasperata, non ne può più di furti e rapine. Non c’è più lo Stato, necessario varare leggi sull’inasprimento delle pene. Chi arriva può fare quello che vuole, al massimo se la cava con due giorni di carcere. Servono maggiori garanzie per gli offesi». L’assessore Mila Della Dora: «Non ci interessa lo spot, la sicurezza non ha colore politico. Il controllo del vicinato? Si può approfondire».
Urbanistica. Approvato il preliminare per l’ampliamento del parcheggio e del percorso ciclo-pedonale in via del Novecento (astenuta l’opposizione, ndr). Opere per 350mila euro, che la società Commerciale Alimentare intende realizzare in relazione all’attuazione del nuovo supermarket: «Si inseriscono dentro una riorganizzazione funzionale degli spazi, in termini di accessibilità, per la riqualificazione dell’area», dice la delibera. Il progetto prevede, in totale, 222 posti auto (pubblici, privati di uso pubblico e privati, ndr), con 35 nuovi posti auto pubblici a raso, oltre al tratto di collegamento con strada Pantano Castagni.

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