PESARO – «La Regione Toscana ha sospeso gli accorpamenti scolastici e ha fatto ricorso al Tar. Lanciando un segnale forte contro questa deriva sciagurata che penalizza le zone periferiche e montane, depauperando le risorse umane dell’entroterra. Questa sarebbe stata una vera azione politica. Perché la Regione Marche non ha fatto altrettanto?». La domanda è sollevata dal consigliere provinciale con delega alla Programmazione scolastica Oriano Giovanelli, che entra nel merito delle dichiarazioni dell’assessore regionale Chiara Biondi («Il ricorso al Tar della Provincia per l’accorpamento degli istituti di Apecchio e Acqualagna è strumentale e privo di fondamento; la Provincia non ha deliberato proposte»; ndr): «La sua – osserva Giovanelli – è solo bassa cucina di piccoli interessi di parte. Si arrampica sugli specchi per difendere scelte ispirate da un criterio di interesse politico, che non hanno niente di oggettivo. Si è trattato di un attacco alla nostra Provincia, punto e basta». Osserva Giovanelli: «Biondi mente. Perché è vero che Pesaro e Urbino ha deliberato il mantenimento dello status quo, in virtù di quanto accorpato in precedenza (quattro autonomie sottodimensionate nel 2023-2024 e altre quattro nel 2024-2025; ndr). Ma noi abbiamo fatto comunque una proposta di accorpamento, già presentata lo scorso anno, che infatti è stata accolta: quella del Cpia con il Cecchi. Che poi accorpare sia un bene per gli istituti, come lei sostiene, è una favola a cui non crede nessuno. Se i tagli alle autonomie sono così salutari per il mondo della scuola, perché l’assessore non ha fatto più accorpamenti ad Ancona o Macerata, province che meno delle altre in questi anni hanno portato avanti scelte di razionalizzazione? E se è così benefico l’accorpamento, perché è tornata indietro su Piandimeleto, passando dai tre tagli della prima proposta ai due (Apecchio-Acqualagna e Cpia-Cecchi, ndr) decisi successivamente?». Ancora: «Noi rivendichiamo il dietrofront su Piandimeleto, che avrebbe prodotto una direzione su 22 plessi sparsi in 10 comuni. Una follia. Ma la situazione di Apecchio non è da meno. E allora perché quella no e questa sì? C’entra qualcosa l’appartenenza politica degli amministratori? La Provincia non ha ragionato in termini di colori politici, l’assessore regionale sì», evidenzia Giovanelli.. Tiene il punto anche il presidente Giuseppe Paolini: «Sappiamo tutti benissimo che il prezzo pagato da Pesaro e Urbino in questi anni è stato molto più alto rispetto alle altre Province. Biondi non si preoccupi del nostro ricorso al Tar: noi lo riteniamo più che motivato, visto che la Regione ha contraddetto le sue stesse linee guida sulle aree montane. E combatteremo fino alla fine. Dice che l’accorpamento scolastico ad Apecchio è un bene? Vada a spiegarlo ai genitori e al personale. Poi ci faccia sapere com’è andata».
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