URBINO – Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Questa mattina (mercoledì 17 luglio) l’Università di Urbino ha presentato le nuove classi di laurea in Scienze motorie, sportive e della salute, in Scienze motorie per la prevenzione e la salute e in Scienze dello sport.
“Siamo tra i primissimi Atenei in Italia – ha spiegato Piero Sestili, presidente della Scuola di Scienze motorie – ad adeguare i corsi, soprattutto quelli triennali, alle nuove richieste del Ministero e nello specifico ai decreti ministeriali 1648 e 1649 del 19 dicembre 2023”.
“In questo modo – ha aggiunto il prorettore vicario, Vieri Fusi – garantiamo una formazione di qualità, che passa certamente attraverso la didattica e la ricerca, ma anche attraverso le nuove strutture, sulle quali abbiamo investito e stiamo ancora investendo tanto”.
Che cosa cambia?
I percorsi diventano più flessibili, più interdisciplinari, ma soprattutto ci sono maggiori possibilità di personalizzare il piano di studi, comprendendo anche attività formative diverse da quelle previste dal regolamento didattico, purché coerenti con l’ordinamento del corso di studi dell’anno accademico di immatricolazione. “Avremo – ha ripreso a dire il professor Sestili – un incremento di attività pratiche e laboratori all’interno delle discipline motorie e sportive. Si va nella direzione di una maggior professionalizzazione dei nostri laureati e delle nostre laureate triennali e magistrali, che matureranno così le competenze necessarie per le professioni di chinesiologo di base, chinesiologo sportivo e della salute introdotte dalla recente legge di riforma dello sport”.
Nuove strutture in arrivo
Tra le novità che a breve faranno il paio con le nuove classi di laurea la più importante riguarda le strutture. “Chi si iscrive oggi – ha rimarcato Sestili – avrà con ogni probabilità la possibilità di accedere alle nuove palestre che realizzeremo di qui a breve nelle zone limitrofe al centro storico dedicate all’apprendimento degli sport individuali e di squadra, dell’atletica, della ginnastica artistica e ritmica e delle tecniche per la rieducazione neuromotorie e la riatletizzazione post-trauma. Siamo già intervenuti sulle aule, nella zona del Petriccio, realizzando nuovi spazi tecnologicamente evoluti. Uno sforzo necessario poiché i corsi di laurea in Scienze motorie richiedono sempre più una frequenza costante per consentire l’apprendimento tecnico e la messa in pratica, direi la sperimentazione sul campo, di quanto appreso a lezione. Nel prossimo futuro – ha concluso – ci aspetta dunque un altro importante balzo in avanti, che darà maggiore competitività ai nostri corsi e dunque ai nostri laureati una volta che si affacceranno nel mondo del lavoro”.
Uniurb un modello di “prossimità”
“Con l’adeguamento delle classi di laurea L-22, LM-67 ed LM-68 e con l’adesione al nuovo schema del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero della Salute – ha commentato Giovanni Boccia Artieri, prorettore alla Didattica – Uniurb conferma il proprio impegno nel rafforzare l’attività in presenza, senza trascurare l’innovazione. Abbiamo accettato immediatamente la sfida per una formazione più aderente al mercato del lavoro e alle opportunità che i nostri studenti e le nostre studentesse possono raggiungere grazie all’esperienza curriculare. Ma lo abbiamo fatto nella consapevolezza che per percorsi universitari come questo è necessaria una solida attività formativa”.
Per maggiori info: https://www.uniurb.it/studiaconnoi/futuri-studenti/corsi-di-studio