FANO – Nuovo prelievo di organi al Santa Croce.
La famiglia di una paziente di sesso femminile (C. S.) affetta da emorragia cerebrale, ha acconsentito alla donazione degli organi.
Il Centro Nazionale di Riferimento ha destinato i reni all’A.O. di Torrette di Ancona, il fegato ed i vasi iliaci a Milano.
Le cornee prelevate sono state destinate alla Banca degli Occhi di Fabriano.
L’attività di prelievo, effettuata dall’equipe di Ancona è iniziata durante la notte del 25/03/2015, dopo la mezzanotte, per concludersi alle ore 03,40. Si è svolta nel blocco operatorio del presidio Santa Croce di Fano degli Ospedali Riuniti Marche Nord dove era pronta e perfettamente preparata all’evenienza una squadra di professionisti interamente dedicata.
Le procedure medico legali inerenti l’accertamento della morte cerebrale, quelle organizzative relative al prelievo e trasporto degli organi e le verifiche cliniche dell’idoneità degli organi al trapianto, sono state condotte dal collegio medico composto dai professionisti della Rianimazione (Dr.ssa C. Fabi), della Neurologia (Dr. L. Cordella) e della Direzione Medica di Presidio (Dr.ssa C. Cattò) in collaborazione con il personale medico ed infermieristico della Rianimazione e del Blocco Operatorio. Il Collegio Medico e le equipe esterne intervenute per il prelievo di organi hanno lavorato a stretto contatto con il “Nord Italia Trasplant” (NITp), centro nazionale di riferimento per la regione Marche dell’attività trapiantologica che ha, appunto, deciso le sedi a cui destinare gli organi.
“La generosità da subito dimostrata in un momento così doloroso dalla famiglia del paziente deceduto – commentano i medici coinvolti nelle procedure di accertamento di morte cerebrale – e l’impegno di tutti i professionisti, hanno consentito, ancora una volta, di riaccendere la speranza per altre vite”. “Inoltre – precisa il Direttore Generale di Marche Nord Aldo Ricci – la nostra Azienda, con Fano e Pesaro, è una delle prime realtà delle Marche. Le donazioni di organi e tessuti sono un indice di qualità delle strutture sanitarie e i risultati ottenuti dalla nascente realtà ospedaliera ne qualificano l’attività. Tutto questo è il frutto di un’organizzazione specifica, del lavoro dei Coordinatori Locali, delle due Direzioni Mediche di Presidio e di tutti i professionisti della salute che a vario titolo contribuiscono alle operazioni di donazione”.