ANCONA – “Resto fortemente convinto che la strada migliore per definire l’ubicazione del nuovo ospedale di Area Vasta (Marche nord, ndr) sia una decisione a maggioranza da parte dei sindaci della provincia, che dopo essersi espressi in maniera netta sul criterio della zona pubblica, devono poter scegliere tra le opzioni di Muraglia e Chiaruccia. Ma se così non sarà e se, comunque, andrà avanti la soluzione Muraglia, è indispensabile che la città di Fano ottenga garanzie su almeno 4 punti assolutamente imprescindibili”. Così il consigliere regionale Federico del Pd Federico Talè, membro della quarta Commissione (Sanità e Politiche Sociali). “Innanzitutto – spiega -, occorre un progetto di potenziamento ed efficientamento del Santa Croce che, naturalmente, deve conservare un Pronto soccorso vero, capace cioè di trattare anche i casi più gravi dell’emergenza”. Il secondo punto è “la nascita a Chiaruccia di una clinica privata ad alta specializzazione. Una struttura di diagnosi e cura che sappia offrire prestazioni in regime di ricovero ordinario, day hospital e day surgery e che sia di assoluta eccellenza. Per intenderci – sottolinea -, una Cotignola a Fano, una clinica privata, ma accreditata al Sistema Sanitario Nazionale e convenzionata, in modo che per i cittadini non ci siano aggravi di costi rispetto alla struttura pubblica”. Legato alla questione dell’ospedale di Area Vasta è anche il tema della viabilità su cui il consigliere regionale del Pd chiede un impegno preciso alla Regione Marche: “la Giunta regionale deve garantire i finanziamenti per realizzare le opere stradali necessarie, che consentano ai fanesi e ai residenti del suo entroterra di raggiungere in maniera veloce e sicura Muraglia e, contestualmente, permettano di decongestionare dal traffico tutte le vie centrali di Fano”. Infine, seppur non strettamente collegata all’argomento, Talè mette sul piatto un’altra richiesta che coinvolge la Regione: “deve arrivare il via libera definitivo per la sede staccata a Fano dell’Istituto Tecnico per l’Agraria, l’Agroalimentare e l’Agroidustria ‘Cecchi'”.