FANO – “Leggo stupita di un attacco pretestuoso fatto dal sindaco Seri nei miei confronti riguardo ad un presunto disinteresse da parte mia verso la città di Fano e incoerenza addebitata alla mia persona nel ruolo di coordinatrice del M5S provinciale, ruolo che ricopro da alcuni mesi per nomina diretta del presidente Giuseppe Conte.
La prima persona che informai, nell’ormai lontano ottobre 2022 quando per la prima volta presentai in consiglio regionale un atto ispettivo per vederci chiaro sui 50 posti letto di ortopedia promessi a Fano e la costruenda clinica privata di Villa Fastiggi, fu proprio il sindaco Seri. Gli sottoposi la questione invitandolo a porre la massima attenzione al tema e addirittura gli proposi di fare un’azione congiunta ritenendo all’epoca che fosse anche suo interessa cominciare una collaborazione proficua con il M5S sui temi condivisi in vista di un auspicato allargamento della coalizione utile ad arrivare competitivi alle amministrative 2024. Da lì personalmente ho continuato nella mia azione solitaria di consigliera regionale di opposizione e l’ultimo atto presentato in proposito risale a martedì scorso, proprio il giorno prima di questo attacco incomprensibile. A questo proposito mi permetto di consigliare al sindaco Seri di farsi un bell’esame di coscienza, magari informandosi su ciò che avviene in consiglio regionale, sfogliando qualche quotidiano anche casualmente e approfondendo un po’ gli iter amministrativi che vanno dall’accreditamento al convenzionamento delle strutture sanitarie private per evitare magre figure come quelle di ieri.
Visto che tira in ballo la coerenza dei coordinatori provinciali ora sono io a chiederne ufficialmente a quello di Azione, visto il ruolo ambiguo che il sindaco sta giocando, facendo campagna elettorale per un candidato civico delle primarie tra le due due liste civiche e mezzo che vi parteciperanno, pur essendo iscritto ad Azione che è partito facente parte della coalizione dei progressisti insieme al M5S e che addirittura esprime il candidato sindaco.
Ad oggi, per senso di responsabilità, ho sempre evitato di alzare i toni, ma non si può sempre e solo incassare anche e soprattutto se tra “gentil uomini” si era convenuto di fare una campagna elettorale all’insegna della correttezza. Ma cosa ci si può aspettare da chi è diventato sindaco per il rifiuto avvenuto in fase di ballottaggio di un accordo tra M5S e destra senza mai riconoscere in questo nodo la propria rielezione? Ricordo che all’epoca ci fu offerto il ruolo di vicesindaco, metà assessori e la presidenza di Aset e il M5S per serietà e coerenza disse di no. Come ha detto no all’offerta telefonica fattaci una domenica mattina di qualche mese fa da parte del sindaco che offriva ad una nostra figura maschile l’assessorato all’ambiente e alla cultura, cosa inaccettabile anche perché in violazione della legge che prevede la parità di genere in giunta.
In conclusione, il M5S è ancora disposto a dialogare con tutte quelle forze politiche con cui si condivide un programma di governo, non con chi in dieci anni è riuscito a spaccare il Pd, frantumare la sinistra e negare il confronto con le forze progressiste pur avendo avuto un ruolo di garanzia mai esercitato. L’eredità di Massimo Seri? Speriamo non sia quella di regalare la città alla destra, finalità che non dovrebbe accomunare almeno il Pd locale di cui apprezziamo il silenzio ieri in conferenza stampa e speriamo sia dovuto ad una scelta consapevole e non una casualità”.
Marta Ruggeri, capogruppo in consiglio regionale e coordinatrice provinciale del M5S