PESARO – Tanta carne al fuoco. Ma le notizie principali sono due: di sicuro entrano nelle casse di Marche Nord 6 milioni di euro ed entro la fine della primavera uscirà il bando per il Project del nuovo ospedale Pesaro – Fano. Ad annunciarlo l’assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani che durante una lunga conferenza stampa organizzata nella sede legale degli Ospedali Riuniti Marche Nord, ha messo la parola fine alle tante polemiche degli ultimi giorni. “Con il meccanismo del riparto dei costi standard – ha precisato l’assessore -, che ha premiato le regioni virtuose, abbiamo recuperato 27 milioni di euro da restituire al sistema sanitario regionale.
Un fondo che ci consente di fare un’opera di ristoro, necessaria soprattutto per Marche Nord che sta affrontando un difficile, quanto necessario, processo di integrazione all’interno di una profonda trasformazione: grande disponibilità c’è stata da parte della maggioranza degli operatori sanitari ma non possiamo permettere che una minoranza ostacoli un progetto di questa portata, che si deve concludere con l’opera finale. In tempi economici normali l’avremmo già finanziata, ma con la crisi ogni settore dovrà cercare risorse anche private. Ci siamo confrontati con diverse proposte ed entro la primavera uscirà il bando che metterà a disposizione parte del patrimonio già disponibile in Area vasta. Il processo garantirà il pubblico, in piena trasparenza, tutelando gli interessi della collettività. Uno sforzo finale per un’opera strategica al servizio del sistema sanitario regionale”. Poi l’assessore torna al budget di Marche Nord: “Alcune risorse verranno liberate immediatamente, altre nel secondo trimestre. E per seguire il lavoro di integrazione, verrà creato un tavolo permanente con le organizzazioni sindacali a cui parteciperò personalmente”.
“Con il ripristino del budget – ha chiarito il direttore generale Aldo Ricci – affronteremo una delle emergenze più grandi, quella del personale, garantendo il turn over al 100%, quindi la sostituzione di tutte le cessazioni. E’ evidente che se l’integrazione ha alleviato, da una parte, la carenza di personale, dall’altra siamo comunque penalizzati dal lavoro su tre ospedali. La garanzia di personale ci consentirà di continuare con gli interventi strutturali necessari, ma che – come sempre – dobbiamo svolgere mentre continuiamo a lavorare. Con nuovo personale in servizio dal secondo trimestre, individuato dai professionisti e dal Dipartimento delle professioni sanitarie, possiamo garantire il diritto alle ferie ed evitare chiusure prolungate”. Il direttore generale poi precisa: “L’obiettivo deve essere l’ospedale unico, anche perché le nostre strutture, centenarie, hanno un bisogno continuo di interventi: nel periodo di luglio e agosto, approfitteremo del calo fisiologico della richiesta di prestazioni per andare avanti con la ristrutturazione del Blocco operatorio. Ancora utilizziamo i fondi dell’ex articolo 20, dell’88, per resistere fino all’ospedale unico e mettere in sicurezza le strutture e soprattutto i cittadini”.
Altra novità emersa dalla conferenza stampa riguarda la mobilità in uscita e le liste di attesa: “Con atti deliberativi – ha detto l’assessore – abbiamo un progetto che ci consentirà di aumentare la produttività per sgonfiare le liste di attesa. Questo non basterà; sarà necessario attivare in futuro un rapporto con il privato controllato dal pubblico”. Un chiaro riferimento alle tante strutture private esistenti in Romagna: “Infatti – conclude l’assessore – la nostra mobilità passiva non è generata dal ricorso a strutture pubbliche della Romagna, bensì a quelle private accreditate”.