Documento programmatico –
La questione sanitaria della provincia di Pesaro- Urbino è giunta ad uno snodo
cruciale, per cui, le scelte che dovranno essere necessariamente fatte nel
prossimo futuro, e che interesseranno prevalentemente l’azienda ospedaliera
“Marche Nord” e la costruzione del nuovo presidio ospedaliero, incideranno
profondamente nella vita di ogni cittadino.
In tale situazione è opportuno che si faccia una corretta e chiara informazione,
che tenga in considerazione solo ed esclusivamente la salute dei cittadini, ed il
loro sacrosanto diritto ad essere curati nella maniera più adeguata possibile.
Questo documento nasce dall’iniziativa di alcuni professionisti con la deliberata
volontà di raccogliere l’adesione della maggior parte dei cittadini e in particolare
degli operatori della Sanità nella convinzione che un contributo strettamente
tecnico possa essere uno strumento efficace per superare i contrasti politici e
campanilistici che rischiano di condannare la nostra sanità alla marginalità per
molti anni .
Il decreto-legge 13 settembre 2012 , n. 158, noto come decreto “Balduzzi”, ha
stabilito gli standard con cui vengono classificate le strutture ospedaliere, ed in
base ai quali stabilire le dotazioni in termini di reparti e specialità.
Tale organizzazione prevede per le strutture ospedaliere, tre livelli a complessità
crescente.
1) Presidi ospedalieri di base con un bacino d’utenza compreso fra 80.000 e
150.000 abitanti: sono strutture dotate di sede di pronto soccorso con la
presenza di un numero limitato di specialità: medicina interna, chirurgia generale,
ortopedia ed anestesia.
2) Presidi ospedalieri di 1° livello con bacino d’utenza compreso fra 150.000 e
300.000 abitanti: sono strutture con Dea di 1° livello, dotate delle seguenti
specialità: medicina interna, chirurgia generale, anestesia e rianimazione,
ortopedia e tramautologia, ostetricia e ginecologia (se prevista per numero di
parti/anno) pediatria, cardiologia con U.T.I.C. , neurologia, psichiatria, oculistica,
otorinolaringoiatria, urologia
3) Presidi ospedalieri di 2° livello, con bacino d’utenza compreso fra 600.000 e
1.200.000 abitanti che devono prevedere ulteriori reparti specializzati a più
elevata complessità
Alla luce di quanto sopra, l’azienda ospedaliera “Marche Nord” costituisce
indiscutibilmente un punto di non ritorno.
Infatti, rinunciando all’azienda “Marche Nord”, che oggi gestisce entrambi i presidi
ospedalieri di Fano e Pesaro, le due città non potranno mai tornare ad avere due
ospedali con le stesse identiche caratteristiche di quelli attuali, ma potranno
contare, entrambe, solo ed esclusivamente su due presidi ospedalieri di base con
le caratteristiche specificate al punto 1.
C’è da sottolineare inoltre che tutto il lungo processo di integrazione degli
Ospedali di Pesaro e Fano era inteso, già dall’inizio, propedeutico alla
costruzione di un Ospedale nuovo e unico per eliminare i disagi derivanti
dall’ubicazione in più sedi e le inevitabili diseconomie: è stato calcolato, infatti,
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che l’ospedale unico potrà avere un impatto economico positivo (aumento dei
ricavi e costi cessanti quali utenze, appalti, manutenzioni etc) di circa 14 milioni di
Euro che si devono aggiungere ai 30-40 milioni necessari per mettere a norma gli
attuali stabilimenti ospedalieri.
Sono cifre che è necessario siano conosciute quando si fanno affermazioni
spesso prive di qualsiasi elemento oggettivo.
La repentina e costante evoluzione delle metodiche assistenziali, conseguenti
alle importanti conquiste della ricerca e della clinica, associate anche alle sempre
più efficienti tecnologie diagnostiche, ha sensibilmente modificato il modo di
curare.
Tale contesto innovativo ha inevitabilmente prodotto forti ricadute sui modelli
organizzativi sanitari, determinando la necessità di ripensare e rimodellare le
strutture ospedaliere al fine di renderle funzionali a tali nuovi criteri, efficienti sotto
il profilo clinico-sanitario, confortevoli e sicure dal punto di vista strutturale, e
soprattutto in grado di ospitare le moderne tecnologiche.
Elementi che le due obsolete strutture non sono più in grado di poter garantire.
Pertanto, oltre a mantenere l’azienda ospedaliera ”Marche Nord”,è
imprenscindibile perseguire ogni possibile strada utile a reperire i finanziamenti
necessari per la costruzione di una nuova e moderna struttura.
Da ultimo, alcune considerazioni sul sito, ovverosia: dove costruire la nuova
struttura.
Noi crediamo che i cittadini delle due città e di tutto il comprensorio siano
interessati esclusivamente ad avere una sanità che funzioni e risponda alla
maggior parte dei propri bisogni e non crediamo che siano disposte a stracciarsi
le vesti se il Presidio Ospedaliero sia ubicato pochi chilometri più vicino o più
lontano alla propria città.
Ricordiamo che attualmente molti di loro sono disposti a fare anche centinaia di
chilometri pur di avere accesso a Strutture di altre Regioni che si presume
garantiscano la massima efficacia: ciò comporta però una rilevante mobilità
passiva che incide pesantemente sulla Sanità della nostra Provincia. Riteniamo
pertanto che ci debba essere la consapevolezza diffusa che la costruzione del
nuovo Ospedale in tempi certi debba essere considerata una necessità non più
eludibile e la stessa ubicazione, pur importante, debba essere considerata
secondaria e affrontata in un secondo momento.
I tecnici facciano nella maniera più oggettiva possibile tutte le valutazioni di tipo
economico, idrogeologico di impatto ambientale, di viabilità.
Solo cosi’ si potrà evitare che ci siano prese di posizioni stravaganti che non
poggiano su nessun dato scientifico.
Alla politica infine la decisione finale, con la consapevolezza che le proprie
decisioni, anche se impopolari nell’immediato, avranno un peso determinante in
un settore di vitale importanza della nostra società.
Da queste scelte dipenderà se la nostra Sanità potrà competere con i migliori
sistemi sanitari regionali o sarà condannata alla marginalità.
COMITATO
“OSPEDALE UNICO PER UNA SANITÀ MIGLIORE”