MARCHE – Il Coordinamento Marche Province Unite rappresenta tutti i cittadini della nostra regione che si oppongono con forza e coscienza critica alle limitazioni dei diritti costituzionali imposti dall’attuale politica emergenziale, la quale, applicando uno stato di eccezione, legalizza la sospensione dei principi fondamentali della costituzione vigente.
“Vogliamo rispondere alla dichiarazione di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente dell’Associazione delle autonomie (Ali),” dichiara Sonia Arina, portavoce del Coordinamento.
“Ricci, sostenuto da una lista di sindaci di centrosinistra e civici, tra cui i primi cittadini di Ancona, Lunano, Offida, Osimo, Porto Sant’Elpidio, San Costanzo e Vallefoglia, chiede di introdurre l’applicazione della certificazione verde, abbinata a tamponi gratuiti, anche per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, subito dopo la fine della sospensione delle attività didattiche per la pausa natalizia, ritenendolo l’unico modo per salvare la scuola in presenza.”
La portavoce invece spiega: “Il Coordinamento Marche intende difendere il diritto all’istruzione quale valore costituzionale garantito a tutti i cittadini e ritiene che la sola imposizione di una condizione accessoria, posta come necessaria e inderogabile, per accedere alle aule scolastiche, sia una limitazione non configurabile in una democrazia parlamentare. La nostra Costituzione stabilisce che «la scuola è aperta a tutti» (art. 34). Questa affermazione indica un dovere. La scuola, perciò, deve essere aperta a tutti e deve restare tale”.
E continua: “Inoltre, alla luce delle evidenze scientifiche che confermano l’aumento esponenziale di casi di positività al virus SARS CoV2 tra i vaccinati, il certificato COVID non può più essere considerato una misura di tutela della salute pubblica. Non sussiste quindi alcuna ragione sanitaria per l’introduzione di una così grave limitazione all’accesso ad un diritto, fondamentale per la realizzazione della personalità dei cittadini (art. 2 Cost.).. La volontà di imporre una condizione per l’accesso all’istruzione appare fondata solo su postulati di ordine evidentemente eversivo, pertanto non compatibile con il dettato costituzionale.
“Riteniamo ormai inaccettabile la prosecuzione di una politica di emergenza surrettizia che, a distanza di due anni, continua ad agire con la logica dell’applicazione di misure occasionali post hoc, deresponsabilizzando se stessa e scaricando l’onere sui singoli cittadini. La politica, e nello specifico proprio i nostri Primi Cittadini, dovrebbero rivolgere la loro attenzione e la loro azione verso il potenziamento dei mezzi pubblici, verso l’aerazione meccanica controllata di tutte le aule, verso l’ampliamento degli spazi e la sanificazione continua delle classi”.
E conclude: “Il Coordinamento Marche Province Unite ritiene inaccettabile questa provocazione del Sindaco PD Matteo Ricci, che altro non persegue se non una continua e progressiva destrutturazione del sistema scolastico; si sta disegnando una scuola basata sulla discriminazione, sul distanziamento e sulla didattica telematica.
Chiediamo pertanto un incontro con l’assessore alla pubblica istruzione della Regione Marche, affinché si apra un tavolo di confronto volto a valutare quali siano le migliori risposte da dare ai cittadini marchigiani, allo scopo di superare le condizioni di emergenza e rientrare quanto prima nell’alveo delle garanzie costituzionali.”.
Coordinamento Marche-Province Unite