PESARO – «Il porto? Ha cambiato volto: adesso è di nuovo in movimento». Nella sala riunioni della Capitaneria scorre una slide dopo l’altra. «C’è unità d’intenti tra Comune e Autorità marittima», commentano Matteo Ricci e Angelo Capuzzimato. Che vanno all’unisono nella presentazione dei 2 milioni e 890 mila euro di lavori di ammodernamento e ristrutturazione. «E’ la tranche 2016: opere concrete», nota il sindaco. «Nell’anno dei cantieri, dentro il piano degli investimenti, si concretizzerà un altro pezzo della strategia sul Portobello». Nello specifico, «non sono soldi nostri, arrivano dallo Stato. Intercettati, tuttavia, con la collaborazione degli enti. E con il lavoro politico-amministrativo. La battaglia, tuttavia, proseguirà». Perché il sindaco si è dato altri obiettivi: «Andremo alla ricerca di ulteriori fondi. Vogliamo portare la darsena commerciale a 5 metri. E poi c’è il nodo irrisolto del Piano portuale, a lungo rimandato: chiederemo a breve un incontro con il Provveditorato. Il lavoro è lungo ma dobbiamo metterci le mani. Serve una prospettiva urbanistica rinnovata. E’ l’ultimo tassello mancante». Nel frattempo c’è il lungo elenco di interventi sull’annualità. «Risolveremo il problema dell’insabbiamento con il dragaggio della darsena vecchia (da febbraio, ndr)», continua Ricci. «Riporteremo lì una settantina di imbarcazioni per la prossima stagione. E in prospettiva c’è l’utilizzo temporanea della darsena nuova, per i posti che si riusciranno a ottenere».
RESTYLING – Il comandante mette in fila il resto: «Manutenzione delle banchine sulla nuova darsena con realizzazione del ‘palancolato’ metallico (sistema di pali posizionati dentro i sedimenti, per proteggere le banchine da nuovi insabbiamenti, ndr); ricarica della mantellata per ampliare la sicurezza; miglioramento del dente della banchina commerciale». Va avanti Capuzzimato: «Nell’area della Rotonda Bruscoli abbiamo chiesto al Provveditorato un intervento di rifiorimento, abbinato a quello sulle scogliere». In programma anche la nuova illuminazione sui moli, con impianti a muro o a terra, «e lavori sui camminamenti per proteggere le passeggiate». Poi la riflessione: «Per il Provveditorato, il porto di Pesaro ha rilevanza nazionale. Si può destinare temporaneamente la nuova darsena all’utilizzo diportistico. A patto che la variazione di destinazione d’uso coinvolga la Regione». Si chiede il comandante: «Attualmente ci sono 3 metri e 25 (livello del fondale, ndr): si riesce ad avere, con questi numeri, un impiego commerciale? Non è semplice. Per dare accesso ad unità mercantili ci vogliono 5 metri di pescaggio. L’intenzione è arrivare all’approfondimento dei fondali, attraverso la richiesta di ulteriori finanziamenti». Ci si muoverà su due livelli, dunque: da un lato la destinazione commerciale. Dall’altro l’utilizzo, anche parziale, della nuova darsena per il ‘ricovero’ di unità da diporto, una volta conclusi i lavori.
FUTURO – L’altra notizia è la conferma dalla linea Hsc con la Croazia, con numero ampliato di scali: «Il porto di Pesaro rimarrà quello base, anche nel 2016. Per i viaggi di 4 ore bisognerà necessariamente partire da qui. Un elemento di dinamismo importante». Che si aggiunge al nuovo Cantiere navale: «Completata l’istruttoria per la concessione dello specchio d’acqua alla Lisa Group. Potranno ormeggiare fino a 5 imbarcazioni, come richiesto. Mentre la Fox mantiene la sua volontà di proiezione sulla nuova darsena. Considerato che i fondali, nell’area attuale, non consentono l’utilizzo del pontile». Ieri il primo incontro tra le due società. «Il refitting di yacht è più che compatibile con la nostra idea di ‘Porto Bello’. Cioè un porto commerciale, in grado di esercitare anche una certa attrattiva turistica». Anche per questo, conclude Ricci, «prossimamente uscirà il bando per trasformare il muro di protezione del porto commerciale in una bella opera d’arte. Vogliamo che quel posto sia sempre più una cartolina della città».