ANCONA – “Sono favorevole all’introduzione della doppia preferenza di genere, ma contrario sia alla modifica della legge elettorale, sia alla modifica dello statuto. Ho proposto un referendum abrogativo per cancellare una norma sbagliata, fatta solo per favorire un accordo PD-5Stelle, che aumenta i costi della politica e le poltrone da spartire” ; cosi’ Mirco Carloni in aula durante la discussione odierna in consiglio regionale sulla modifica della legge elettorale.
“Voglio ribadire, come già fatto in commissione, che è auspicabile l’introduzione della doppia preferenza per favorire l’elettività di entrambi i generi. Mentre parliamo della doppia preferenza, le statistiche dimostrano come nelle Marche l’età media delle madri al parto è più alta che nel resto d’Italia e le nuove nascite vengono in gran parte compromesse dalle possibilità economiche delle giovani coppie e dai problemi di gestione dei figli da parte dei genitori che, per precarietà finanziaria e per estrema flessibilità oraria, si trovano sempre a dove scegliere: famiglia o carriera, vita sociale, partecipazione alla politica o altro. Occorre favorire le pari opportunità e rimuovere gli ostacoli sociali che impediscono la piena realizzazione alla pari condizione tra uomo e donna e su questo punto la Regione Marche può e deve fare ancora tanto. Ritengo che ci siano da dare risposte alle donne e agli uomini di questa comunità, molto più coerenti con la vita reale che con il numero di assessori esterni o della soglia del premio di maggioranza”.
“Quello che non ci aspettavamo è che il Partito Democratico utilizzasse questo tema condiviso da tutti, sfruttando la volontà di mettere mano alla modifica della legge elettorale, per inserire più assessori esterni e, soprattutto, l’aumento della percentuale per ottenere il premio di maggioranza. Non ci aspettavamo questa scelta di cattivo gusto con una norma che introduce l’incompatibilità tra assessore e consigliere, togliendo il limite di 3 assessori esterni. Così si apre la strada per aumentare le “poltrone”, infatti potranno arrivare anche altri assessori esterni con un aumento del numero di consiglieri e di costi già stimato in 620.000 euro all’anno”.
“Sono contrario alla modifica dello Statuto regionale e per questa ragione ho proposto all’aula e ai colleghi consiglieri, “ai sensi dell’articolo 123 della Costituzione, di firmare immediatamente la richiesta di referendum per abrogare questa norma statutaria ed utilizzare tutte le prerogative affinché questa occasione non diventi uno spreco di risorse pubbliche per facilitare gli accordi politici”.