FANO – Nella notte tra sabato e domenica i carabinieri della Stazione di Fano e del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Giudice per Indagini Preliminari di Pesaro, nei confronti di due soggetti, di 33 e 18 anni, ritenuti responsabili in concorso tra loro della rapina ai danni del titolare del Forno Ambrosini di via della Repubblica, avvenuta la notte del 31 luglio 2023.
Questi i fatti. Erano circa le 3 del mattino quando il titolare, intento a lavorare all’interno del suo laboratorio, era stato raggiunto all’interno dell’esercizio dai due giovani che, a volto scoperto, usando violenza fisica e esplicite minacce lo avevano derubato della somma complessiva di 540 euro costituente l’incasso della giornata.
I militari, acquisita la denuncia da parte dell’esercente, aveva da subito avviato le indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pesaro: in particolare avevano acquisito le immagini dall’impianto di sorveglianza presente nell’esercizio, potendo da subito rilevare dettagli nitidi dei volti, della corporatura e dell’abbigliamento indossato dai due malfattori, riconoscendo da subito il soggetto più giovane, già noto per fatti similari, mentre per il 33enne l’identificazione non è risultata così semplice, essendo poi risultato residente in nord Italia e ospite da poco tempo presso l’abitazione di un amico a Fano.
Dagli approfondimenti sul giovane è emerso che lo stesso fosse stato controllato da una pattuglia dei carabinieri poche ore dopo la rapina a bordo di un’autovettura unitamente ad un altro soggetto di cui i militari ricordavano esattamente gli indumenti indosso, ritenuti del tutto simili a quelli utilizzati dal rapinatore. Anche il secondo soggetto a questo punto aveva un nome.
Mirati servizi di osservazione hanno poi permesso ai militari di certificare la presenza del 33enne sul territorio fanese ed in particolare di individuare l’abitazione dell’amico dove era ospite, dove sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro alcuni indumenti ritenuti essere stati utilizzati per la rapina.
Sulla base del quadro indiziario raccolto il Giudice ha emesso la misura custodiale a carico dei due soggetti, ritenuti responsabili di concorso in rapina aggravata.