FANO – “Se sono vere le intenzioni di questa giunta a voler dare un segnale forte per rilanciare quello che è considerato un settore, il Turismo, dove ci sono ampi margini per rilanciare lo sviluppo economico e sociale del territorio di Fano, è giunto il momento di prendere decisioni in discontinuità con il recente passato.
Il Turismo si fa, innanzi tutto, con le risorse che un territorio offre. Noi abbiamo potenzialità assolutamente di ottimo valore soprattutto se allarghiamo lo sguardo al territorio circostante. Disponiamo di opportunità per soddisfare le più svariate ed esigenti aspettative dei turisti di tutto il mondo. Ciò sarebbe ancor più producente se riuscissimo a trovare un’identità che, per Fano e le due vallate di riferimento, sarebbe storicamente facile e naturale identificare: Città dei bambini e Romanità.”
“In secondo luogo, per fare turismo, ci vuole una città “equilibrata nel modo di distribuire le sue funzioni” ma anche capace di “accrescere la quantità e la qualità dei suoi servizi”, in particolare quelli dell’arredo, della mobilità e delle aree di sosta, migliorare “la qualità del suo ambiente” ed essere capace di organizzare l’accoglienza. In una parola, puntare sulla qualità della vita che andrà prioritariamente a beneficio dei residenti.”
“Infine, ci vogliono le strutture ricettive e qui è necessario dare un segnale forte e deciso. Non è più credibile e sostenibile l’idea che il sistema ricettivo di Fano sia adeguato per rilanciare il settore. Ci vuole un sistema rinnovato qualitativamente, ma soprattutto dimensionato ed attrezzato per soddisfare ciò che la domanda richiede rispetto alle più svariate esigenze e potenzialità (compresi i portatori di disabilità). Ci vogliono strutture di grandi dimensioni. Solo così si creano le condizioni imprenditoriali per impostare politiche di marketing dinamiche e propositive e non solo di “rendita”.”
“A questo proposito, crediamo che l’idea di valorizzare il Lido, sia un ottimo viatico per dare un’immagine di Fano che è venuta scemando negli ultimi anni. Ciò sarà possibile però soltanto se non si continua a costruire ancora appartamenti e negozi. Ci vogliono alberghi di grandi dimensioni come si fanno a Pesaro, Urbino e Senigallia (tanto per rimanere vicino…). In passato, si sono fatti danni enormi con l’abbattimento del Grand Hotel del Lido sostituendolo con delle discutibili strutture. Mortificanti e dannosi sono state poi le chiusure di altre storiche Pensioni e Alberghi. Non è strategicamente accettabile che si continui in questo susseguirsi di errori. E’ quindi incomprensibile che, dove c’era un albergo al 100% del costruito, ora si cementifica per il 60% con negozi e appartamenti e solo una piccola parte per una struttura ricettiva di piccole dimensioni che sarà in grado solo per fare una sterile concorrenza all’esistente, ma non di diventare un “motore imprenditoriale” utile per tutti.”