Presidio King in Tribunale, Fiom: “l’irresponsabilità degli imprenditori, verrà scaricata sulla collettività”

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PESARO – Sì è svolta questa mattina la prima udienza per la procedura fallimentare della King srl di Fano.
I lavoratori dell’azienda metalmeccanica fanese hanno organizzato un presidio davanti al tribunale di Pesaro, mentre in aula, l’azienda era rappresentata da un avvocato “supplente”.
L’iter è stato avviato ufficialmente in seguito alle ingiunzioni di alcuni lavoratori in accordo con i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl che, ricordiamo, avevano già presentato un esposto alla Guardia di finanza e chiesto chiarimenti anche alla Direzione territoriale del lavoro.

Ma il caso, nonostante le perplessità espresse chiaramente dal sindacato, è esploso ad agosto quando i lavoratori si sono ritrovati senza l’amministratore delegato, che risulta ancora irreperibile, e senza più lavoro.
Dall’aula del tribunale si è saputo che la ditta non ha avanzato alcuna proposta sulla modalità per pagare le somme che spettano ai lavoratori.

“A questo punto – dichiarano Fiom Cgil e Fim Cisl – non ci resta che auspicare un iter rapidissimo per la dichiarazione di fallimento della King in modo da procedere immediatamente per ottenere i crediti che i lavoratori vantano nei confronti dell’azienda. Cifre relative a stipendi arretrati e trattamenti di fine rapporto mai pagati”.
La somma, hanno calcolato i sindacati, supera un milione di euro.

“Ancora una volta – aggiunge Cinzia Massetti della segreteria Fiom provinciale – il costo dell’irresponsabilità di “certi imprenditori”, verrà scaricato sulla collettività (attraverso l’accesso al Fondo di garanzia dell’Inps).
E’ una ingiustizia profonda verso i lavoratori e nei confronti della collettività.

Appena verrà nominato l’eventuale curatore fallimentare – aggiunge Cinzia Massetti – lo porteremo immediatamente a conoscenza di quanto in passato abbiamo segnalato alla Guardia di finanza e alle altre autorità competenti, affinché, nel rispetto delle competenze, sia fatta piena luce, finalmente, sulle vere cause di questo fallimento”.

Un fallimento, in altre parole, ampiamente annunciato.

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