PESARO – Sono più di 400 gli eventi annullati a Pesaro e Urbino da quando, a marzo 2020, è iniziata l’emergenza Covid-19. Quasi 3 mesi durante i quali l’attività dei 1000 volontari delle Pro Loco della provincia si è fermata, salvaguardando le attività di volontariato previste in collaborazione con la protezione civile e gli enti locali. “Ma ora siamo pronti a ripartire dando quel contributo che, da sempre, sorregge l’economia della provincia grazie alle manifestazioni folkloristiche, storico-culturali, enogastronomiche organizzate dalle Pro Loco” ha detto il presidente Damiano Bartocetti.
L’appello arriva a due giorni dalla riunione via web che ha coinvolto le realtà di Pesaro e Urbino e alla quale ha partecipato anche Renato Claudio Minardi, vice presidente del Consiglio Regionale delle Marche e Marco Silla, presidente delle Pro Loco di Ascoli e Fermo.
“Abbiamo condiviso le preoccupazioni e la voglia di ripartire mettendoci da subito in prima linea – ha aggiunto Bartocetti – ma per farlo abbiamo bisogno di partecipare ai tavoli tecnici della Regione. Momenti di confronto e aggiornamento fondamentali in cui vengono comunicate le linee guida da adottare, i piani di sicurezza e le varie disposizioni che coinvolgono tutti gli operatori interessati dal settore turistico”.
Da oggi, infatti, riaprono i musei e i punti di interesse turistico. Luoghi di cui le Pro Loco garantiscono l’apertura sostenendo, con le proprie risorse, l’acquisto dei materiali necessari (igienizzanti, dpi, etc) e assumendo la responsabilità della corretta fruizione: “Siamo felici di poter nuovamente raccontare il nostro territorio ma vogliamo fare nel rispetto delle regole e della sicurezza. Per questo è necessario che la Regione Marche riconosca il valore e l’impegno dei nostri volontari e li sostenga anche con un contributo economico”.
Contributo che ricadrebbe a pioggia anche sulle attività economiche presenti nei borghi: “Stiamo lavorando per proporre nuovi eventi e iniziative che potranno portare afflusso di visitatori nei nostri luoghi portando una boccata d’ossigeno a tutte le attività presenti: ristoranti, bar, negozi e piccole imprese.