PESARO – «La partita è complessa, ma combatteremo fino in fondo». Davanti alla Pica Matteo Ricci si presenta al picchetto definendo «inaccettabile» la chiusura dello stabilimento. «E’ un pezzo di storia economica e lavorativa della provincia. Non si può fare così dalla mattina alla sera. Anche perché Terreal, dopo l’acquisizione, aveva garantito il proseguimento della produzione». Anzi: «Aveva scelto lo stabilimento di Pesaro per ampliarsi verso sud. Probabilmente ha inciso il cambio interno di dirigenza». Il sindaco ne discute con Giuseppe Lograno (Fillea Cgil), Alessandro Santoro (Filca Cisl) e i 60 dipendenti coinvolti. Con loro anche il consigliere regionale Andrea Biancani. Il sindaco è intenzionato ad alzare il livello, oltre la dimensione locale: «Abbiamo scritto alla Regione e al ministro Luigi Di Maio. Proveremo ad aprire subito il tavolo a livello nazionale. Anche perché parliamo di un gruppo internazionale, con altre sedi di produzione». Così Ricci cercherà di percorrere il canale del ministero dello Sviluppo. «L’obiettivo resta mantenere il punto di produzione e il marchio. Nelle prossime ore mi incontrerò anche con gli ex proprietari. Perché comunque hanno degli interessi, essendo i titolari dei capannoni. La decisione penalizza anche loro. Cercheremo di avere elementi in più. Per capire i rapporti e gli eventuali vincoli tra le parti». Compresa la questione dei costi di bonifica. Di certo, ribadisce Ricci, «dobbiamo fare di tutto per fare tornare la Terreal sui suoi passi. Per affrontare la situazione in modo civile, sedendosi intorno al tavolo coi sindacati». Il sindaco si confronterà anche con Confindustria «per capire gli spazi». E non esclude mobilitazioni a Roma o fuori sede: «Noi ci muoveremo a livello istituzionale. Ma la questione va tenuta accesa: bene il picchetto dei sindacati. Siamo al vostro fianco. E’ una chiusura scellerata, da rivedere. Anche perché questo polo, specie nei pavimenti, era l’unico nel gruppo Terreal. Non sarà facile ma ci proveremo».