FANO – Sono notizie positive quelle arrivate dal convegno “Marche: Strategie e progetti per la pesca nella Macroregione Adriatico-Ionica” andato in scena questo pomeriggio al Tag Hotel. Il capogruppo di Area Popolare Mirco Carloni è riuscito infatti a portare all’appuntamento l’onorevole Giuseppe Castiglione, colui che per il Governo si sta impegnando per risolvere i problemi del comparto.
E dal sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali è arrivata un’importante novità: da gennaio il diametro delle vongole che si potranno pescare scenderà dagli attuali 25mm (un limite che ha messo in grave crisi la marineria) a 22 mm. Una notizia che è stata colta con grande entusiasmo dai pescatori che hanno sottolineato come per la prima volta “la politica sta facendo qualcosa di concreto per risolvere i loro problemi”.
“Il percorso è iniziato con l’approvazione del regolamento Omnibus, a maggio scorso, da parte del Consiglio dell’Ue – ha spiegato l’onorevole Castiglione – che modifica i regolamenti esistenti, per renderli compatibili con i principi su cui si basa la nuova Politica comune della Pesca. Successivamente, è stata finanziata dal Ministero una ricerca sulla taglia minima delle vongole, in base alla quale è possibile una certa flessibilità di tale taglia minima fino a 22 mm, mantenendo inalterate le caratteristiche degli attrezzi. Questo risultato permetterà al Mipaaf di presentare entro l’anno un piano di rigetti che consentirà di derogare alle taglie minime di riferimento per la conservazione previste nel Regolamento Mediterraneo”. Il sottosegretario ha poi aggiunto: “Con la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi del FEAMP, si cercherà di promuovere una pesca sostenibile dal punto di vista ambientale nonché economico e sociale. Occorrerà infatti garantire un reddito sufficiente al settore affinchè i giovani possano essere incentivati a continuarne le attività”.
Il consigliere regionale Mirco Carloni, capogruppo di Area Popolare, ha rimarcato l’importanza della visita di Castiglione: “E’ un segnale di grande attenzione per la nostra regione. Le Marche sono la terza marineria italiana e produciamo circa il 10% del pescato nazionale. Il settore della pesca vale 109.33 milioni di euro, circa il 10 % di quello nazionale. In termini occupazionali parliamo di 2.100 pescatori e 300 addetti nel settore della piccola pesca costiera artigianale, e una serie di imprese dell’indotto. Oggi occorre sostenere l’intero settore con investimenti risolvendo le criticità che da anni fermano gli investimenti. Una spinta può’ arrivare con la Macroregione Adriatico Ionica che prevede uno specifico asse di azione per il sostegno della blue economy”.
Il responsabile nazionale pesca della Coldiretti Tonino Giardini si è detto fiducioso: “Se le vongole crescono poco non è colpa dei pescatori che oggi sono costretti a vivere con 700 euro lordi ed utilizzano metodi e strumenti che non rovinano i fondali. Ci auguriamo che presto si possa tornare a far ‘respirare’ questo comparto”.