Pergola, farmacista in pensione: malati costretti a Fossombrone per le medicine

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PERGOLA – Il capogruppo di Pergola nel Cuore, Antonio Baldelli, non abbassa la guardia su quanto accade alla sanità della nostra provincia e denuncia l’ennesimo depotenziamento dell’ospedale di Pergola nonché i gravi disagi che conseguentemente subiscono i malati. Baldelli, dopo aver raccolto le segnalazioni pervenutegli da numerosi utenti dell’ospedale, vuole rendere pubblica la situazione creatasi: “Già tempo fa la farmacia interna dell’ospedale di Pergola aveva perso la propria autonomia ed era stata accorpata ad altra struttura, poi, proprio nei giorni scorsi, la farmacista ospedaliera, dottoressa Mattioli, è andata in pensione senza essere sostituita dalla regione. Questi tagli hanno causato e stanno causando enormi disagi a ben 70 pazienti pergolesi e dell’alta Valcesano, affetti da patologie anche gravi, tra cui malattie di tipo raro o degenerativo come la Sla, ma anche di tipo oncologico o cardiaco. Tali pazienti abbisognano infatti di medicinali di fascia “H”, ossia di medicinali cosiddetti ospedalieri che, per caratteristiche farmacologiche o per motivi di economia, non sono dispensabili dalle farmacie pubbliche ma solo da quelle ospedaliere. Da diversi giorni, dunque, i 70 malati che ritiravano i loro medicinali di fascia “H” all’ospedale di Pergola sono costretti a recarsi invece a Fossombrone, anche più volte ogni mese. Peraltro, non possono nemmeno ritirare i medicinali al primo accesso all’ex ospedale forsempronese ma debbono presentarsi una prima volta per depositare la prescrizione del medicinale e tornare una seconda volta, dopo circa una settimana, per ritirare il medicinale. Assurdo e inaccettabile!”. Il capogruppo di Pergola nel Cuore commenta caustico: “Dove sono finiti i galoppini locali del Pd che, con manifesti, comunicati stampa e post su facebook, sostenevano che la regione potenziava il nostro ospedale e accusavano il sindaco di Pergola di essere bugiardo solo perché metteva in guardia i propri concittadini dai tagli della regione al nostro nosocomio?” Baldelli elenca altri disagi causati dallo smantellamento della farmacia ospedaliera: “La mancanza in loco del servizio di farmacia interna comporta problemi non solo per i pazienti esterni ma anche per quelli ricoverati nei reparti. L’ospedale di Pergola viene rifornito di medicinali solo due volte a settimana e pertanto, se viene ricoverato un paziente che abbisogna di particolari terapie quando ancora è lontano il giorno di approvvigionamento dei medicinali, può accadere che il personale sanitario abbia difficoltà a praticare, con la dovuta tempestività, la terapia necessaria. Mancando infatti la farmacia interna, i medici non hanno immediata disponibilità dei medicinali ma devono attendere i giorni preposti al rifornimento o attivarsi per reperire in altro modo il medicinale”. L’esponente della maggioranza pergolese si rivolge infine al Presidente Ceriscioli e ai vertici Ausr con precise richieste: “A nome dell’Amministrazione pergolese chiedo che venga sostituita la farmacista pensionata e reintegrato immediatamente il servizio di distribuzione dei medicinali ospedalieri. Non è possibile che un cittadino, che già soffre a causa d’una grave patologia, debba subire anche i disagi causati da chi sta smantellando la sanità pubblica!”.

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