«Oggi è una giornata storica per la città: siamo davvero orgogliosi di poter dare il via a un intervento che riporterà ai pesaresi uno degli edifici più imponenti della città e di restituire la giusta dignità anche a un luogo che sembrava per tutti irrecuperabile e che ha animato il dibattito cittadino per oltre 30 anni» così il sindaco Andrea Biancani, il vicesindaco assessore alla Ricerca di finanziamenti nazionali e comunitari Daniele Vimini, l’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi nell’avviare l’intervento di riqualificazione e valorizzazione della parte che il Comune ha acquistato dalla Regione, dell’ex manicomio San Benedetto in cui saranno realizzati «38 appartamenti di edilizia in social housing e altri spazi pubblici destinati in particolare all’artigianato e alla creatività».
«È davvero una giornata che non dimenticheremo – dice il sindaco Biancani – Dopo quasi 40 anni diamo una prospettiva, una speranza all’ex manicomio e in particolare a una parte di esso. Una struttura bellissima, in pieno centro storico, che ha creato degrado in questa parte della città. Grazie a un intervento da 16milioni di euro, andremo a recuperare una porzione importante del complesso di oltre 5500mq (sui circa 17mila mq totali) per realizzare 38 appartamenti che destineremo, come housing sociale, alle famiglie giovani e agli anziani». Ma non solo, «Il cantiere – continua il sindaco – ci permetterà di recuperare completamente sia il piano terra, con l’obiettivo di realizzare una serie di attività “pubbliche” che andremo a definire nei prossimi mesi, sia i due chiostri». Poi la nota amara, «Non ci saremmo mai aspettati di dare avvio ai lavori del Comune in totale assenza di una progettazione sulla parte di proprietà di Ast e Regione». Il Comune, spiega il sindaco Biancani, ha infatti «messo in gioco 2,8milioni di euro per riqualificare il “suo” San Benedetto. Una cifra che: per 1,1 milioni è già stata consegnata dal Comune alla Regione per acquisire la parte d’immobile; per 1,7milioni sarà data tramite i lavori sulla porzione di 700mq che sarà destinata a uffici e servizi per Ast. Mi auguro ci sia la volontà di usare almeno il milione e cento già avuto, per avviare il recupero di una parte del complesso di competenza della Regione».
Il cantiere da 16.448.014€, è stato finanziato dai fondi PINQuA (14.975.173 € di risorse poi confluite nel Pnrr) intercettati dall’Amministrazione, che sono stati arricchiti lo scorso anno dai fondi FOI (1.198.014€ del Fondo per l’avvio di Opere Indifferibili istituito dal Ministero per fronteggiare l’aumento dei costi dei materiali) e dal co-finanziamento per 274.827€ comunale. «In pochi avrebbero scommesso su questa giornata che non dimenticheremo – aggiunge Vimini – e che possiamo vivere grazie al bando da 15milioni intercettato dal Comune di Pesaro. Bando che risolverà il degrado e l’abbandono di quasi un terzo del complesso del San Benedetto, quello di proprietà comunale». Il vicesindaco precisa poi che, dei restanti due terzi, «Siamo ancora in attesa, e lo siamo da anni, di conoscere le intenzioni della Regione Marche che da questa operazione di recupero dell’ex manicomio ha solo guadagnato». Vimini sottolinea che «non è possibile pensare di terminare questo cantiere – che vedrà due ordini di interventi edilizi che daranno spazi per residenze per giovani e anziani e, al piano terra che affaccia su corso XI Febbraio, la più visibile, per laboratori artigianali e l’abitare sociale in particolare modo di giovani e anziani – senza considerare cosa accadrà nell’altra parte dell’iceberg. Non potranno terminarsi i nostri lavori mantenendo uno scheletro sul retro». Infine, «Intanto godiamoci la riuscita di questa partita che sembrava difficilissima da giocare e che il Comune di Pesaro ha vinto, con le sole proprie forze, tramite il bando da 15milioni del PINQuA» spiega Vimini.
L’intervento interesserà la parte del complesso di proprietà del Comune che si affaccia su corso XI Settembre e che si allunga da un lato su via Belvedere e dall’altro su via Mammolabella. Per un totale di 5.775 mq di superfici che saranno oggetto «di uno dei cantieri più imponenti, complessi e delicati, che il Comune abbia mai seguito» sottolinea Pozzi che aggiunge: «Oggi è una giornata storica per Pesaro. Spesso la politica utilizza questa parola in modo inopportuno; ma non è questo il caso. Da oltre 30 anni la città è animata da un dibattito sul futuro e il recupero di questo complesso che avrebbe potuto portare a uno scontro di idee e a un conseguente abbandono di un imponente scheletro all’interno del centro storico. Il Comune ha invece messo nero su bianco la sua visione e i suoi obiettivi, ha fatto tutti i passaggi con gli enti coinvolti, ha intercettato 15milioni di finanziamenti e li ha messi a terra. L’intervento vedrà il suo completamento entro la primavera 2026 e darà una risposta importante anche rispetto al tema nazionale dell’emergenza abitativa dando una soluzione a famiglie giovani e anziani (i 38 appartamenti che saranno realizzati avranno una metratura minima 45,16mq e una massima di 83,64mq, ndr) che non si trovano in situazione di povertà estrema ma che fanno comunque molta difficoltà a trovare un alloggio “sostenibile” nel territorio». Pozzi illustra poi l’operazione che sarà effettuata «sui 4 piani dell’immobile, composto anche da 2 corti interne e dal giardino pensile. Il cantiere prevede il collocamento di almeno una grande gru (che sarà posizionata all’interno del complesso) e il coinvolgimento di numerose maestranze (tra le 30 e le 50 nei vari periodi dell’intervento). La viabilità sarà interessata solo durante le operazioni di montaggio/smontaggio delle impalcature e interesserà solo pochi parcheggi che insistono su corso XI Febbraio. Ulteriore dimostrazione dell’attenzione riservata a un cantiere dalla grande complessità che coinvolge numerosi professionisti, a partire da quelli del servizio Nuove Opere – con il dirigente architetto Maurizio Severini e il Rup architetto Stefano Amadio – che ringrazio insieme all’impresa Edil.Co Restauri e Costruzioni di Altamura, a cui è stata affidata la progettazione esecutiva, ai progettisti di Markstudio srl (capo progetto – progettazione architettonica e sicurezza), IS srl (progettazione strutturale), Studio Abita Progetti e Consulenze srl (progettazione impiantistica), l’architetto Valentina Cocconcelli e l’ingegnere Lucia Totaro».
E mentre oggi sindaco, assessori e professionisti hanno “aperto” il cantiere del San Bendetto, prosegue inoltre quello sull’edificio a fianco alla vecchia lavanderia all’interno del giardino dell’ex manicomio: quasi 1,3milioni di lavori che daranno a Pesaro, Città creativa della Musica UNESCO, per la prima volta, una foresteria pronta ad accogliere gli artisti e operatori del ROF e studenti e studentesse.