Paolini (Lega Nord): “Nella Sanità di Ceriscioli il caos regna sovrano”

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MARCHE – “La Giunta Ceriscioli, che doveva essere innovativa e migliorativa, si sta rivelando per quel che è: una compagine confusa, nella migliore delle ipotesi, che non ha trovato nulla di meglio, per attuare importanti modifiche nella Sanità Marchigiana che produrre una serie impressionante di norme a cavallo tra Natale e Capodanno, quando la gente è più distratta. Se tanto mi da tanto non so che faranno a Ferragosto!

Stiamo lavorando, con il Gruppo regionale, per capire l’esatta portata di tutti i provvedimenti adottati ( tra altri le Determine D.G. ASUR N. 914 , 915, 916 del 24.12.2015, che attuano, tra altro, la DGRM 735/2013, e la 1345/2013, – risalenti all’Era Spacca, a riprova che la musica è sempre quella, è cambiato solo il suonatore, che appare comunque, già dopo soli 6 mesi di governo, assai più confuso e pasticcione del vecchio Capo-Orchestra.

Di sicuro c’è – come ha già rilevato più d’uno – che la provincia di Pesaro risulta tra le più penalizzate. Il cartello apparso presso il P.P.I di Fossombrone la notte di Capodanno è degno di “scherzi a parte” e si può riassumere così: se stai male dalle 8 alle 20 vieni qui. Se arrivi 1 minuto dopo dovresti trovare una ambulanza con medico, infermiere e autista. Ma se non la trovi – ad es. perché un altro disgraziato l’ha chiamata prima di te, suona il campanello o telefona. Ma se per qualsiasi ragione non riesci a contattare nessuno cerca di arrivare a Fano o Urbino. Puoi farcela se ti impegni a restare vivo nel frattempo”

Se qualche volenteroso poi vuole leggersi nel dettaglio le predette determine e i relativi numerosi “allegati” e richiamati (sono attorno alle 4000 pagine…che sarei curioso di sapere se tutti i chiacchieroni che discettano di sanita questi giorni hanno letto e capito n.d.r.) scoprirà che, per esempio, la rete per le emergenze cardiologiche si ispira ad un “…modello organizzativo .(…) di una rete di intervento territoriale imperniato sul servizio di emergenza del 118 cui si affianca una rete inter-ospedaliera coordinata di tipo hub and spoke con adeguamento agli standard previsti, ovvero una unità di emodinamica per un bacino di utenza di 300.000/600.000 abitanti. (…) si tratta di una rete di intervento che parte dal territorio (vedi sopra n.d.r.) e si coniuga efficacemente con una organizzazione inter-ospedaliera, applicando protocolli diagnostico-terapeutici e percorsi differenziati (diretti, intra- ed inter-ospedalieri) concordati, utilizzando servizi ed ospedali con funzioni differenziate per livelli di competenza e di risorse e valorizzando l’importanza e la “pari dignità” di ogni ruolo e di ogni intervento.

Insomma, in teoria, se ti piglia un infarto al Centro di Pesaro e in una frazione di Sassocorvaro, secondo questo chiarissimo schema, hai le stesse chance di salvarti. mi pare evidente no?”.

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