ANCONA – I finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona hanno dato esecuzione negli scorsi giorni ad una misura di prevenzione a carattere patrimoniale disposta dal Tribunale di Ancona – Ufficio Misure di prevenzione – ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione – sottoponendo a confisca beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre cinquecentomila euro. Gli stessi erano di proprietà di F.G. di 60 anni di Senigallia (An), pluripregiudicato per reati tributari, bancarotta fraudolenta e truffa.
Nello specifico, sono stati sottoposti alla misura ablatoria una villa di pregio ed un garage ubicati in Senigallia, un’autovettura di grossa cilindrata (Mercedes classe E) e una potente motocicletta (BMW K1600 GTL), precedentemente sequestrati dalle Fiamme Gialle nel luglio del 2019.
Le complesse indagini, condotte sia attraverso l’incrocio delle informazioni contenute nelle banche dati in uso, sia mediante investigazioni finanziarie, hanno consentito di ricostruire, da un lato, la pericolosità sociale del soggetto proposto e, dall’altro, di accertare la completa difformità tra redditi dichiarati, tenore di vita e patrimonio direttamente e indirettamente a lui riconducibile, acquisito in virtù dei considerevoli profitti illeciti derivanti dalla commissione dei citati reati.
I finanzieri sono stati in grado di scoprire come lo stesso avesse “schermato” la proprietà della villa e dell’autovettura attraverso una azienda italiana partecipata da una società fiduciaria ubicata nella Repubblica di San Marino, mentre nel caso del motoveicolo di pregio hanno scoperto che lo stesso era stato intestato fittiziamente alla compagna.
La misura di prevenzione disposta dal Tribunale è stata eseguita dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Ancona, nell’ambito dell’operazione denominata “MANDRIANO”, che rappresenta il risultato del costante impegno della Guardia di Finanza finalizzato all’aggressione, attraverso lo strumento delle misure di prevenzione previste dal Codice Antimafia, dei patrimoni illecitamente accumulati da “soggetti socialmente pericolosi”, i quali vivono di traffici delittuosi o traggono il proprio reddito dai proventi dell’attività criminale, e assume un rilevante valore “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità.