URBINO – Nove arresti di cui sette giovani in carcere e due ai domiciliari, 100 assuntori di droga identificati di cui 20 minorenni, 15 persone denunciate in stato di libertà, sequestrati oltre 2 kg di marijuana e circa 200 grammi di cocaina. Questo il bilancio della lunga attività d’indagine iniziata a febbraio 2014 e conclusa ieri dai Carabinieri di Urbino.
Denominata Operazione “Mozzicone”, per il nomignolo con cui si chiamavano i protagonisti, ha portato all’arresto di un macedone, un ucraino, cinque albanesi e due italiani. Si tratta di Martin Merolli, 23enne, giocatore nell’Urbania calcio, il cugino e connazionale Erandi Cano, 26enne disoccupato, ma con l’hobby dello spaccio a Cagli; Ali Izieri, 25enne macedone, il custode della sostanza stupefacente; Giuseppe Baratto detto il Calvo, di 36 anni, residente a Fermignano ma arrestato a Taranto, città d’origine dove svolgeva l’attività di pescatore. Xhevair Domi, 24enne albanese proveniente da Savona, ma stabilitosi a Cagli; Murat Spaneshi, cittadino albanese di 24 anni; Giovanni Olimpo 27enne residente a Fermignano e Mykhaylo Bazyuk 21enne cittadino Ucraino, non nuovo alla cronaca per aver accoltellato un ragazzo fuori da un pub di Fossombrone.
I nove che si spostavano con i mezzi pubblici, avevano ben studiato i nascondigli per le dosi. Infilavano la polvere bianca incelofanata all’interno delle fessure degli asciugamani elettrici nei bar di Urbania, Fermignano e Cagli, a insaputa dei titolari. Mettevano la droga negli incavi naturali dei tronchi di alberi, ma anche nei rami alti dove la chioma era più fitta, per sfuggire così al controllo dei cani cinofili. Poi, inviavano gli acquirenti a ritirare le bustine o gli ovuli pronti. La clientela andava dagli imprenditori edili e commercianti agli operai e la consegna avveniva anche a domicilio, quindi nei negozi, o nelle banche, come accaduto a Cagli dove un impiegato richiedeva droga di vario tipo. Se l’assuntore poi non pagava, allora scattavano furti di denaro e vere e proprie estorsioni.