FANO – “Giorni duri per la Polizia Penitenziaria costretta a dover affrontare continui attacchi e rivolte di detenuti all’interno delle case circondariali. A rimetterci sono sempre loro i nostri uomini e donne in divisa alcuni di loro, come è successo anche a Pesaro, hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso.
Mi sento, personalmente da ex Carabiniere e come Associazione Politica Nuova Fano, fortemente vicino alla Polizia Penitenziaria. Un mestiere davvero difficile e che abbandonati anch’ essi dalle Istituzioni si ritrovano a dover reagire e manifestare questo disagio nella piazza. Noi saremo al loro fianco.
Chiediamo al Governo di smetterla di ignorare una situazione aspra che si sta allargando all’interno delle carceri a macchia d’olio sempre più pericolosa tra gli Agenti e i detenuti .
Quando gli uomini e le donne in divisa si riuniscono nelle piazze per protesta vuol dire che lo Stato ha fallito . Purtroppo siamo davanti ad una dura realtà dove questi uomini dello Stato si trovano a doversi difendere, a mani nude perché non hanno dotazioni adatte, come meglio possono rischiando la vita.
Dotazioni che chiedono da anni e da anni vengono ignorati dallo Stato. Mancano gli scudi, i Manganelli, i Caschi idonei, lacrimogeni, maschere utili in caso di rivolta per cercare di disperdere la popolazione detenuta che agisce in massa all’interno delle strutture che diventano un vero Ring pericoloso e difficile da gestire . Come è possibile che il Ministero sia così assente? ogni giorno stiamo assistendo a fatti gravi all’interno della case di reclusione cosa aspettano il morto ?
Agenti di uno Stato assente costretti a comprarsi di tasca propria gli scarponi, le scarpe e il vestiario. Sono due anni che il personale della Penitenziaria è senza uniformi e questo è molto avvilente e crea in loro il senso dell’abbandono. I mezzi che sono utilizzati per le traduzioni dei detenuti sono ormai vecchi, obsoleti e insicuri . La traduzione è un servizio che deve essere fatto in tutta sicurezza con automezzi all’altezza . Capita spesso che vengono tradotti detenuti di grosso calibro e non è la prima volta che gli agenti della penitenziaria di Pesaro, ma anche di altre città, si trovano in panne lungo il percorso che può essere anche di molte centinaia di chilometri con tutti i rischi per l’incolumità degli stessi Agenti.
E’ grave che all’interno delle carceri i detenuti si organizzano da reclusi e attraverso telefoni cellulari tenuti abusivamente continuano a svolgere le loro attivita’ esterne . Anche la casa di reclusione di Fossombrone non è esente da questo e grazie alla professionalità degli agenti che si è scoperto un detenuto di massima sicurezza in possesso di un cellulare ( massima sicurezza ). Sono circa 1800 i cellulari ritrovati, fortunatamente, all’interno delle carceri italiane fino ad oggi e chissà quanti altri ce ne saranno! allora cosa aspetta il Ministero a dotare la Polizia Penitenziaria di strumenti atti ad individuare telefoni cellulari ? eppure lo stanno chiedendo da molto tempo e l’allarme è ormai più che evidente .
Per non parlare poi dell’assenza del Presidente della Regione Ceriscioli alla richiesta dei sindacati di fare i test sierologici all’interno delle case circondariali per via dell’emergenza Covid 19. Promesse tante fatti zero così da far correre grossi rischi al personale penitenziario che preoccupato ha speso soldi di tasca propria per fare il test privatamente . Davvero scandaloso !
I nostri agenti di Polizia Penitenziaria, parte del Comparto Sicurezza, stanno soffrendo come tutto il resto della categoria a causa della inadempienza del Governo troppo attento alle poltrone e poco attivo per i propri uomini e donne in divisa. Noi diciamo Basta!”.
Stefano Pollegioni
Segretario Nuova Fano con delega per il comparto sicurezza