Nella chiesa di Santa Maria del Gonfalone va in scena ‘Voci di donne’

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FANO – Domenica 1 dicembre un altro tassello andrà ad aggiungersi al ricco mosaico di iniziative volute dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Fano in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’. Su iniziativa del Rotary Club di Fano e con la collaborazione del Rotaract Club Valle del Metauro si terrà alle 17, nella chiesa di Santa Maria del Gonfalone, uno spettacolo intenso e coinvolgente che intreccia arte e sensibilizzazione dal titolo ‘Voci di donne’. La serata proporrà un viaggio emozionale attraverso musica e parole, con la performance di Elisa Ridolfi (voce) e Stefania Paterniani (piano). La partecipazione della dottoressa Michela Fortugno, responsabile U.O. psicologia ospedaliera all’Ast 1 Pesaro e Urbino e la testimonianza di Francesca che, presentata da Marco Giovenco, porterà la sua esperienza diretta, renderanno l’evento un’autentica immersione in una delle problematiche sociali più serie dei nostri tempi. “Sono felice di avere questa iniziativa all’interno del calendario corale ‘Oltre il silenzio’ – commenta entusiasta l’assessore Lucia Tarsi – che abbiamo predisposto per dare una risposta concreta all’emergenza. Il motto rotariano ‘Servire al di sopra di ogni interesse personale’ qui prende corpo in modo speciale: fornire supporto, assistenza e aiuto, anche economico ma prima di tutto morale ed etico, è la missione più nobile”. Soddisfatto anche il presidente del Rotary Club Fano, Michele Brocchini: “Con questa iniziativa centriamo due traguardi preziosi: attiviamo le leve della prevenzione e sosteniamo le associazioni che operano sul campo”. Il ricavato della serata, infatti, sarà interamente devoluto all’associazione Alba Rosa di Fano, in prima linea nella tutela delle donne che vivono situazioni difficili: “La nostra mission – spiega il presidente Antonino Barrasso – è assistere a vari livelli, da quello legale a quello psicologico, le donne vittime di violenza che si rivolgono a noi quando ancora le autorità non hanno adottato provvedimenti ufficiali. Noi le supportiamo in questa fase di ‘limbo’, in cui il loro stato d’animo è certamente provato”. “Uno dei nostri ultimi progetti – conclude Barrasso – è la distribuzione di tracker alle donne che vivono contesti familiari particolarmente complicati e che ne fanno richiesta. Si tratta di localizzatori gps in grado anche di lanciare segnali di allarme ad una centrale di vigilanza privata collegata. Ne abbiamo sperimentati due e, avendo avuto buoni riscontri, vorremmo sviluppare il progetto”.

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