I carabinieri della stazione di Mondolfo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto O.B. 22enne tunisino, irregolare e senza fissa dimora, sospettato di essere l’autore della rapina e della tentata violenza sessuale nei confronti di una 51enne residente nel Valcesano.
Era l’alba del 16 ottobre 2016 quando quattro giovanissimi, fermi davanti alla discoteca Megà di Senigallia, chiedevano un passaggio per ritornare a casa. Una donna, visti i quattro, che potevano avere l’età dei suoi figli, pensando di evitargli pericolosi incontri, decideva di farli salire nella propria autovettura per accompagnarli a casa. I ragazzi non si conoscevano e vivevano in luoghi diversi. La donna, accompagnati i primi tre, era intenta a trasportare il quarto, un giovane tunisino che aveva raccontato di abitare a Mondolfo. Una volta giunti all’altezza della discoteca Miu Jaodore di Mondolfo, accostava il proprio mezzo al bordo della strada su impellente richiesta del ragazzo. Si trattava di una scusa in quanto poco dopo iniziava a sbottonarsi i pantaloni afferrando con forza al collo la donna che riusciva a divincolarsi e mettere in fuga il magrebino solo grazie ad una pronta ed energica reazione. Il ragazzo prima di fuggire le strappava il telefono cellulare per impossessarsi dell’oggetto e per impedirgli di chiamare i soccorsi.
La donna, in possesso di un secondo cellulare nascosto nel cassettino dell’auto, si dava alla fuga e dopo essersi ripresa dallo spavento, allertava il 112. Finita al pronto soccorso riportava una prognosi di 10 giorni a causa degli strattonamenti, delle ferite e delle percosse subite.
Raccolta la denuncia è iniziato un paziente e incessante lavoro di ricerca da parte dei carabinieri della stazione di Mondolfo al fine di scoprire l’autore del gesto. Grazie alle indicazioni fornite dai tre ragazzi, occasionalmente coinvolti in questa pericolosa avventura ed al preciso identikit fornito dalla vittima, dopo due mesi il responsabile è stato individuato.
Conclusa l’individuazione sono scattate le ricerche, complicate dal fatto che l’uomo era clandestino e cambiava continuamente dimora appoggiandosi a connazionali.
All’ennesimo appostamento il magrebino veniva sorpreso al rientro presso la nuova dimora a Marotta di Mondolfo e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina e tentata violenza sessuale. Al termine delle formalità di rito è stato condotto in carcere in attesa del giudizio di convalida.