TERRE ROVERESCHE: È un piccolo paese di poco più di mille abitanti che dal 2017, insieme a Barchi, Orciano e San Giorgio di Pesaro, è entrato a far parte del comune di Terre Roveresche.
Si tratta di Piagge, un luogo di oltre settanta chilometri che non ha nulla da invidiare ad altri borghi italiani.
Un territorio ricco di storia e fascino che riserva molte sorprese, spesso misteriose e sconosciute anche a coloro che abitano nelle vicinanze o agli stessi turisti.
L’ipogeo di Piagge è una delle meraviglie nascoste e recentemente ritrovate nel sottosuolo.
Una scoperta di un’importanza storica enorme risalente al 1200 D.C.
Una grotta tufacea a sette metri di profondità dal livello del manto stradale a cui si accede tramite una scalinata scavata nella roccia.
Adibita a deposito di una macelleria fino a ventisei anni fa, venne riportata allo splendore odierno nel 2016, anno della sua inaugurazione dopo lunghi studi e restauri effettuati da diversi professionisti, tra cui l’architetto Polverari, residente del posto.
Un suggestivo mondo sotterraneo a cui non si può non rimanere indifferenti. Un tunnel occulto e sacro a forma di croce lungo dodici metri per due di larghezza alle cui pareti sono impressi simboli, nicchie e incisioni analizzati da studiosi di tutto il mondo ed ancora non del tutto decifrati, che lasciano spazio a diverse interpretazioni.
Simboli di carattere religioso antichissimi, – quali il giglio o il fiore a sei petali – , collocati e realizzati in maniera simmetrica; un luogo di ritrovo per pochi, utilizzato nell’antichità per riti religiosi.
Ma non solo, una volta arrivati a Piagge, è sufficiente alzare lo sguardo per notare un vecchio torrione. È la Torre Civica, il simbolo per eccellenza che dall’alto domina su tutto il territorio. Al suo interno è custodita una lapide dei della Rovere ed un’insegna pontificia di Papa Leone X risalente al ‘500.
Poco distante, la chiesa di Santa Lucia, recentemente restaurata ed arricchita al suo interno dagli affreschi e da due tele del ‘600 e ‘700 di Guerrieri e Magini.
Di fronte, l’antica Chiesa del Santissimo Sacramento, oggi utilizzata come sala parrocchiale.
Per gli amanti della natura non si può non visitare il museo a cielo aperto “Terre di Lubacaria”, un luogo ricco di opere d’arte realizzate da artisti della zona, in cui lo sguardo si perde tra le sue bellezze.
A pochi passi dal centro, murales, opere sia lignee che realizzate con diversi materiali, si estendono nell’antica zona in cui doveva nascere la città romana di Lubacaria.
Un connubio perfetto tra tranquillità, tradizioni e storia, un luogo affascinante a pochi chilometri da Fano assolutamente da visitare.
Cristiana Guerra