Minardi fa il bilancio di 5 anni: Ridotto il debito per 30 milioni di euro

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PESARO – Porta in consiglio l’ultimo bilancio di previsione, Renato Claudio Minardi,  con una certezza: «All’inizio della legislatura, 5 anni fa, l’ente aveva ancora un ruolo importante e c’era una certa disponibilità di risorse. Nel mezzo però è successo di tutto. Le Province sono state stravolte. E in 5 anni abbiamo avuto 23 milioni di tagli. Insostenibili: lo Stato gioca a lasciare il cerino in mano agli enti locali. Che però devono dare risposte ai cittadini. Pensiamo alla manutenzione di strade e scuole: un problema enorme, un’emergenza nazionale che va risolta». Così, osserva, diventa «impossibile fare investimenti». Ma nonostante tutto, l’assessore rimarca «l’impronta di rigore e sobrietà, che ha contraddistinto il nostro approccio nell’azione di governo». E cita i risultati raggiunti. «Dall’inizio del mandato abbiamo ridotto l’indebitamento per 30 milioni di euro. È stato  chiuso il derivato con Nomura. E abbiamo ridotto il personale di 100 unità, grazie al blocco del turnover, ottenendo un risparmio, ad oggi, di circa 3 milioni di euro all’anno. In più, abbiamo pagato tutti i fornitori e non abbiamo più debiti in sospeso. Solo nel 2013 sono stati saldati 17 milioni di euro in conto capitale». Quello che presenterà ai consiglieri sarà «un bilancio tecnico, necessariamente di transizione in attesa della riforma, da 40 milioni di euro. Dove confermiamo fino alla fine la riduzione dell’indennità di giunta per finanziare il Centro Antiviolenza. E ci tengo a sottolineare che, anche in quest’occasione, siamo riusciti a trovare 150mila euro per finanziare il fondo anticrisi per il pagamento delle bollette per acqua e rifiuti. Un’azione per le famiglie in difficoltà». Sullo sfondo, in ogni caso, restano le incognite. Perché «lo Stato dovrà rivedere i meccanismi del patto di stabilità, che bloccano ogni investimento. Solo per fare un esempio, sulle strade siamo riusciti a sbloccare le risorse che avevamo in cassa solo grazie alla frana sull’Ardizio. Un paradosso assurdo. Non abbiamo vitalizi, non giriamo con le auto blu. Ma lo Stato ha voluto annientare le Province prima ancora di fare la riforma. Per il nevone, che ci è costato oltre 4 milioni, non abbiamo ottenuto un euro. In queste condizioni, chiudere il bilancio del 2013 in pareggio, nonostante 10 milioni e mezzo di tagli solo nello scorso anno, non era affatto scontato. Così come presentare una previsione per il 2014…».

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