Memorabilia: la scrittrice Giulia Scomazzon alla Memo per la terza serata della rassegna letteraria

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FANO – Roberta e Giulia. Madre e figlia. Separate per sempre nel 1995 dopo che un male terribile e ancora senza terapie efficaci, come l’AIDS, ha causato la morte della prima. Giulia all’epoca di anni ne ha sette e si ritrova a vivere in una società in cui c’è una profonda stigmatizzazione verso coloro che contraggono la malattia, legata in Italia principalmente al problema della tossicodipendenza.

È con questo racconto che si è aperto il terzo appuntamento della IX edizione di “Memorabilia – incontri letterari che lasciano il segno”, la rassegna letteraria organizzata dal Comune di Fano e dal Sistema Bibliotecario della città e curata (anche quest’anno) da Innovative Multiservice.
A lasciare il segno nella serata di giovedì scorso è stata Giulia Scomazzon con il suo libro “La paura ferisce come un coltello arrugginito”, edito da Nottetempo (2023) e vincitore del Premio Bagutta Opera Prima 2024.

Con la moderazione di Marco Pettinari (Innovative Multiservice), l’autrice ha ripercorso la sua storia personale, toccante e intensa. La perdita di una madre, lo stigma di una società verso una “malattia non nominabile” come l’AIDS, ma anche la reticenza e la finzione che in Giulia si fanno sempre più forti e che la inducono a dar voce a chi (come sua madre) ha una storia dimenticata – legata alla malattia – che merita di essere scritta e raccontata.

Al centro del libro l’immagine della madre Roberta, donna operaia affettuosa, gentile e amorevole, alla quale si aggiunge il padre Andrea, che per tutta la vita ha tentato di proteggere Giulia tenendola distante da un passato doloroso, e due interrogativi che l’autrice pone a se stessa e al lettore: come si supera la paura del passato e dell’assenza? E come si affrontano i modi imprevedibili attraverso cui il lutto si muove su di noi?

Il prossimo e ultimo appuntamento di Memorabilia sarà giovedì 25 luglio, sempre alle ore 21.00 presso la Mediateca Montanari di Fano. Ospite della serata sarà la scrittrice Maria Grazia Calandrone con il suo libro “Magnifico e tremendo stava l’amore”, edito da Einaudi (2024). Dopo il successo di “Dove non mi hai portata”, opera arrivata nella cinquina finalista del Premio Strega, Maria Grazia Calandrone indaga in questo suo nuovo lavoro letterario le vite dei protagonisti di un fatto realmente accaduto di cronaca nera, con sguardo da investigatrice e sensibilità da poetessa. Nel libro l’autrice ci restituisce una vicenda in cui i chiaroscuri sono cosí tanti e intrecciati da impedirci una lettura unica, come spesso avviene in tutte le storie d’amore.

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