FANO – La mediateca Montanari è lieta di annunciare la nascita di una nuova rassegna letteraria, gestata da tempo, che ci porterà, anno dopo anno, a incontrare alcuni tra i più importanti scrittori italiani contemporanei: l’abbiamo voluta chiamare Memorabilia, con tutto ciò che questa parola suggerisce, lascia immaginare, presagisce, conserva.
Per questa prima edizione, che per noi e insieme a noi ha curato Emiliano Visconti dell’associazione Rapsodia, l’idea è stata quella di ruotare intorno ad alcuni libri pubblicati di recente e scritti da donne, troppo spesso e ingiustamente dimenticate a favore degli uomini, come hanno dimostrato classifiche e classificazioni che hanno lasciato molti più che perplessi. Se un dato è certo è che mai come in questo tempo le scrittrici stanno diventando vere protagoniste di una letteratura “nuova”, che lascia il segno, ammesso e non concesso che in letteratura il genere abbia davvero senso.
Lasciare il segno, come recita il sottotitolo, vorrebbero questi incontri in Mediateca.
Ad aprire le danze giovedì 30 giugno alle ore 21,15 ci sarà Simona Vinci, che torna al romanzo dopo parecchi anni e subito si è imposta all’attenzione della critica e all’entusiasmo dei lettori, girando intorno a un tema che un po’ ovunque (pensiamo al cinema e al recente film di Paolo Virzì, “La Pazza Gioia”) si sta facendo di nuovo sentire: quello della pazzia, quel confine spesso sottilissimo tra la ridondante “normalità” di cui tutti si riempiono la bocca e tutto ciò che da quel normale esula, spaventando i più. Non chi scrive e che arriva persino a mettersi in gioco in prima persona in un rimando di specchi che è ciò che da sempre solo la letteratura sa fare. Il coraggio di questo libro è già stato premiato con la nomina nella cinquina del premio Campiello, tanto per dire.
La stessa linea di demarcazione tra normale e anormale percorre anche il nuovo romanzo di Simona Baldelli che verrà presentato giovedì 7 luglio: la storia vera di una ragazza “nata a rovescio”, secoli addietro, perché ama le donne. Consapevole che il potere veste i panni dell’uomo, Caterina Vizzani, la protagonista, decide di farsi passare per Giovanni Bordoni. Tra ricostruzione storica e romanzo picaresco, Simona Baldelli ripercorre la vicenda di questa coraggiosa “passing woman” del Settecento, in un libro edito da Giunti, dal titolo appunto di “La vita a rovescio”.
Laura Pariani sarà l’ospite la sera del 14 luglio: voce un po’ fuori coro nel panorama delle nostrane lettere, ha sempre visto nel Sudamerica un punto di riferimento fondamentale con cui confrontarsi. Lo ha fatto nel corso di molti suoi libri e da poco ha contribuito a un progetto editoriale davvero interessante, nato a Roma in casa de LaNuovafrontiera: Panamericana è il titolo di questa raccolta di racconti, tutti di mano italiana, che raccontano ognuno la vita e la scrittura di un “padre” della letteratura sudamericana. Non dimenticandosi che in ogni nascita, non da meno letteraria, c’è anche una “madre” Laura Pariani ci ha raccontato per iscritto e lo farà a voce, a Fano, le vicende di una straordinaria donna di quel mondo: Silvina Ocampo.
Unico ospite maschile, ma in veste di presentatore, sarà invece Matteo Cellini, quasi di casa a Fano, che sarà con noi il 21 luglio, per presentarci il libro di una sua cara amica scrittrice, Ester Armanino da poco uscita, per Einaudi, col suo secondo libro che si intitola l’Arca e che dell’Arca rispetta tutti gli archetipi, da quello della salvezza a quello dell’acqua, protagonista fin dalla copertina, “che porta via, che porta via la via, acqua che non si vedeva da una vita intera così dolcenera, nera” per dirla con un suo conterraneo, perché chi vive a Genova dell’acqua e con l’acqua non può non averci fatto i conti e tantomeno con le storie che dal mare arrivano e per il mare ripartono con quel sapore di fiaba che dà solo il guardare l’orizzonte sconfinato.
A chiudere questa prima edizione il 28 luglio, un libro che dal titolo già lascia presagire che ci troviamo di fronte a un oggetto narrativo non meglio identificato. Nel suo “Atlante degli abiti smessi” Elvira Seminara ci ha messo piccole narrazioni, riflessioni che partono aprendo un armadio e ritrovandoci una vita intera intarsiata nei tessuti, tessuti che si fanno ricordi, ma anche proiezioni, rimozioni, pentimenti e gioie. Un uomo medio ne avrebbe tirato fuori un libro di una noia spossante. Solo una donna poteva tirarci fuori le riflessioni e le vicende di un’intera esistenza piena di brio.
A presentare tutti gli incontri ancora un intruso: il curatore della rassegna Emiliano Visconti.
L’immagine che abbiamo scelto per la locandina di questa prima edizione contiene tutto ciò che vogliamo raccontare in questi cinque incontri. Un mondo femminile, lo stesso che, fatto dalle lettrici, rende possibile la sopravvivenza del romanzo e delle storie che esso racconta, perché, dati alla mano, da Marilyn in poi, sono le donne quelle che arrivano sempre all’ultima pagina, anche se si tratta del più difficile di tutti i libri che è quell’Ulysse che la Monroe tiene tra le dita, quasi sul punto di farsi un bel tuffo in mare, come quello che vi porterete appresso e sulla pelle per venire a rilassarvi tra le pieghe delle storie, la sera, al fresco della Memo.
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