La Reggia di Venaria Reale a Torino: un appuntamento regale che attrae milioni di visitatori

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TORINO – Regalità e piacere di vivere. Un grande progetto culturale che offre opportunità di conoscenza e lascia emozioni a chi la visita.

Si tratta della Reggia di Venaria Reale, una delle residenze sabaude iscritta dal 1997 alla Lista del Patrimonio dell’Umanità e parte del sito seriale Unesco situata a Torino, capoluogo piemontese noto per la raffinatezza della sua architettura.

Un edificio monumentale dalla più alta espressione barocca, ai piedi della Valle del Lanzo, che si snoda su circa duemila metri, tra piano interrato e nobile della Regina.

Un luogo destinato agli svaghi venatori e al piacere realizzato grazie all’idea di Carlo Emanuele II di Savoia e sua moglie, la duchessa Maria Giovanna Battista di Savoia; un gioiello dal grande impatto scenografico da aggiungere alle residenze già esistenti.

Il fasto del palazzo con le sue spettacolari scalinate, terrazzi e sculture in ogni angolo, il parco con le fontane, i boschi di caccia e un intero borgo: un progetto unico assegnato inizialmente per la sua realizzazione all’architetto Amedeo di Castellamonte a metà del XVII secolo, per poi assumere nel tempo un aspetto ancora più grandioso attraverso le ambizioni più segrete dei duchi dell’epoca.

Dopo l’arrivo di Napoleone, la fuga e il successivo ritorno del re, la Reggia venne trasformata in caserma, fu soggetta ad atti di vandalismo perdendo la bellezza che aveva assunto negli anni.

Solo nel 1978 fu affidata alla Sovrintendenza e successivamente il Ministero dei Beni e le Attività Culturali iniziarono a restaurarla, così come i Giardini e parte del Progetto La Venaria Reale.

Il 12 ottobre 2007, finalmente la rinascita, con l’inaugurazione che ha riportato alla luce oltre 9500 metri quadri di stucchi recuperati, più di 500 opere tra dipinti, sculture, tappeti, mobili, arazzi, lampadari, argenti e orologi, estesi ettari di giardini e tanto altro.

La più grande opera di conservazione di un bene culturale mai realizzata in Europa che offre una spettacolare riproduzione degli stili di vita del Seicento e Settecento, in grado di trasmettere un fascino immenso e suggestivo agli occhi dei visitatori, coinvolgendoli in magiche atmosfere.

Al suo interno, tra i meravigliosi saloni e gallerie di ritratti all’ingresso della Reggia, il Bucintorio, l’armamento velico dei Savoia ordinato da Vittorio Emanuele II nel 1729, le scuderie, la Cappella di Sant’Uberto, tutto realizzato dall’architetto Juvarra e la raffinata Galleria Grande lunga 73 metri, in cui la luce catturata dalle grandi finestre converge al centro della stanza, creando una degna concorrenza alla Galleria degli Specchi di Versailles.

Nei giardini ridisegnati alla francese si intravedono diverse opere, tra cui quelle scultoree di grandi dimensioni dell’artista contemporaneo Giuseppe Penone.

Nel parco, l’imponente statua dell’Ercole progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte, originariamente posizionata all’interno della Fontana dell’Ercole – ora in fase per restauro –  che abbatte il mostro dell’Idra, situata su un altro piedistallo al centro di una vasca animata da statue di tritoni e sirene da cui scaturivano alti getti d’acqua.

Una struttura ricca di opere d’arte, un paesaggio mozzafiato circondato dai boschi del Parco della Mandria e dalle Alpi, testimonianze storiche e allestimenti multimediali che rievocano una vicenda millenaria: quella dei Savoia.

Cristiana Guerra

 

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