PESARO – Arriva puntuale, accompagnato da moglie e figlia. Veloci saluti di rito. Poi vira nella sala rossa, in prima fila e lì, seduto da solo, ascolta la proclamazione del risultato elettorale. Poi l’abbraccio con Luca Ceriscioli e la prima fascia tricolore consegnata dalla segretaria comunale Deborah Giraldi. L’era Ricci in piazza del Popolo si apre così, con il neo sindaco a congratularsi con gli eletti: «Complimenti sinceri, ci vediamo presto in consiglio». Il primo giorno si era promesso di fare due cose. La prima: «Porto nella mia scrivania la lampada ad olio che mi hanno regalato i minatori di Charleroi. Mi aveva già seguito in Provincia. E’ il simbolo di chi siamo, delle nostre radici, della mia famiglia e di gran parte del nostro territorio. Solo se sappiamo da dove veniamo, possiamo sperare di andare lontano». La seconda: «Su questo muro attacco subito il cartello ‘Vietato dire che non si può fare’: tutti i giorni ci deve ricordare che il compito del Comune è aiutare chi ha un progetto. A volte ci sono troppe cose che non si riescono a fare. L’atteggiamento mentale che dobbiamo avere, ora, deve essere costruttivo e positivo». Neo sindaco con i sondaggi di Sigma Consulting in mano: «Ne abbiamo sentite di tutti i colori. Sondaggi farlocchi, finti: loro sono gli unici ad averci azzeccato. Abbiamo visto l’ennesimo flop dei sondaggisti a livello nazionale. Noi abbiamo dei veri talenti locali. Ne ho consegnato una copia a Matteo Renzi: ‘La prossima volta – gli ho detto – sapete dove rivolgervi’». Non vuol perdere tempo e chiude così: «Siamo stati il primo Comune in Italia a proclamare il sindaco. Domani saremo il primo ad annunciare la giunta…».
(f.n.)