La Conferenza Permanente delle donne Elette nel Comune di Fano è un organismo interno che, promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità, permette a tutte le Elette in Consiglio Comunale ed alle Assessore di pianificare, progettare e valutare atti, azioni interventi mirati al riequilibrio dei diritti tra generi, tra soggetti deboli e meno riconosciuti nella comunità locale.
Affronta quindi campagne culturali e promuove azioni ed interventi concreti di contrasto alla violenza, soprusi e maltrattamenti là dove se ne riscontri la necessità in base alle proposte delle rappresentanti che ne fanno parte. In queste ultime settimane, come in altri periodi dalla sua costituzione (fine 2014), ha avuto l’ingrato compito di doversi misurare con la ripetuta e volgare campagna di denigrazione delle donne con incarichi politici sedute in Parlamento o al Senato, donne incinta in campagna elettorale, parlamentari donne di origine non italiana, donne troppo belle e quindi per forza incapaci e che hanno avuto successo non per meriti propri, donne troppo brutte, basse, grasse con i baffi e quindi derisibili e paragonate alla specie animale, donne giovani con incarichi molto pesanti in contesti politici viziati da decenni di cattive prassi e divenute quindi la “patata bollente “.
Troppo vecchie, troppo giovani, belle, brutte, rifatte, amanti di, madri di, figlie di.
Proviamo ad immaginare se questa lettura fosse portata sulla più ampia rappresentanza maschile che rimane indenne da queste valutazioni tranne che in casi clamorosi e di stampo scandalistico, spesso causa di orgoglio e di potenza virile.
I nostri politici maschi in tutti gli schieramenti e ruoli sono tutti scevri da ogni giudizio fisico, di matrice sessuale, da relazioni congrue o incongrue. Si, sono tutti abbastanza belli, giovani e meno giovani, nessuno ha legami famigliari sospetti o di vantaggio alla posizione acquisita, se hanno figli o non li hanno non è un problema perché il padre può essere assente ma la madre mai, se hanno relazioni multiple promiscue, non è un problema anzi un vanto, se vestono bene, male, se si lavano, se puzzano o profumano, se hanno ” gli attributi ” o non li hanno è secondario perché c’è un sodalizio implicito nella tradizione culturale maschile per cui è inviolabile la loro intimità o tratteggiamento di critiche sessiste.
Ieri, dopo un comunicato condiviso da tutte le donne elette nel Comune di Fano di contestazione a questa pratica scadente e offensiva della stampa e di colleghi maschi, arriva sul web, con centinaia di condivisioni, un’altra gravissima pubblicazione. Questa volta presa di mira è Alessia Morani deputato PD alla Camera e del nostro territorio, avvocato già Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione ed alle Pari Opportunità con tante campagne ed azioni promosse sul territorio per combattere le diseguaglianze. Il post cita ” Morani prima di entrare in Parlamento faceva l’escort – foto dell’onorevole e continua – adesso pur di non uscirsene divulga bugie e fango sul M5S”. La potenza della rete oggi supera di gran lunga la carta stampata e la notizia televisiva raggiunge fasce di popolazione molto ampie. Le pubblicazioni rappresentano dichiarazioni diffamatorie di estrema gravità; spostandoci dal contesto meramente politico l’uso improprio e diffamatorio ha prodotto scelte suicidarie ripetute.
Volendo esprimere piena solidarietà ad Alessia Morani della quale conosco storia politica ed impegno civile, ribadisco che ormai è un processo avviato la rappresentanza di entrambi i generi nei contesti politici, che gli uomini digeriscano il cambiamento, che se la smettano di metterci in relazione ai nostri organi sessuali, che si stabiliscano sanzioni pesanti che inducano il mondo maschile ad acquisire coscienza della storia ed accettare che possiamo arrivare ovunque senza il loro permesso.
Assessore Pari Opportunità del Comune di Fano
Dr.ssa Marina Bargnesi