FANO – E’ stata individuata poco più a valle la “diga” naturale, formata da pesanti tronchi di alberi, rami e detriti vari, che qualche giorno fa in occasione di un forte nubifragio ha fatto esondare un tratto del Torrente Arzilla all’altezza del ristorante da “Ciavarini” in località Carignano di Fano. I tecnici della Provincia di Pesaro e Urbino già ieri si sera si erano messi al lavoro per bonificare l’area e ripulirla dai detriti. “Voglio vedere se gli ambientalisti adesso vengono a darci una mano per ripulire il fiume, oppure continueranno a dire che non si possono toccare,” – ha detto in un dialetto stretto un agricoltore del posto che di piogge battenti ne ha viste tante ma mai con risultati disastrosi come quelli a cui abbiamo assistito qualche giorno fa. “A parole sono tutti bravi, poi però quando capitano cose del genere nessuno fa niente. Meditate gente, meditate. “
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Che vadano gli ambientalisti a pulire il fiume e che paghino loro i danni causati dalla piena…. a causa delle loro idee i fiumi sono impraticabili e esondano ogni due gocce d’acqua!!! Ma perché tutti dobbiamo sottostare a questa gente incompetente e maniaca …. io qualche anno fa per colpa loro ho dovuto buttare tutti i mobili di casa a causa della piena me li hanno forse ripagati??? Stronzi!
Non sono un ambientalista e di certo riconosco che una certa polemica programmaticamente attuata verso le iniziative di manutenzione di zone naturali è sbagliata e colpevole in casi come questo. Tuttavia è spiacevole trovare un giornale che si permetta di essere così poco obiettivo su questioni tanto delicate, abbassando il proprio punto di vista a quello parziale di alcune persone strettamente interessate dai fatti in questione. Un atteggiamento che permette a commenti come quello che precede il mio di prendere visibilità, in completa assenza di un qualunque tentativo di imparzialità. Sono sicuro che chi si prenda la responsabilità di diffondere informazioni dovrebbe assumersi l’incarico di salvaguardare la lucidità di giudizio, lucidità evidentemente assente nel commento che che etichetta come “stronzi” dei perfetti sconosciuti sulla base di un parere appunto parziale e tanto meno presente nelle frasi dell’agricoltore riportate.
Non che non si debba dire come la si pensa, ma ecco: un giornalista non dovrebbe piegarsi a punti di vista unilaterali, piuttosto incentivare nella divulgazione la lucidità che spesso da soli non è possibile mantenere.
Riprendo le ultime parole dell’articolo, a cui forse avrebbe dovuto seguire un’analisi più spassionata da parte del giornalista, sperando non vogliate censurare un’ammonizione che vorrebbe essere costruttiva: “Meditate gente, meditate”.
Ma cosa c’entrano gli ambientalisti!?La gestione del verde( che è una risorsa della collettività preziosa) deve avvenire nella maniera corretta…è chiaro che eventuali alberi morti che formano delle dighe naturali vanno rimossi…ma non sarebbe corretto abbattere tutti gli alberi per evitare la “noia” della loro gestione!!!Tutti sanno che gli alberi con le loro radici compattano il terreno,evitando smottamenti e guai ben peggiori!!Ultima annotazione,di carattere generale,sarebbe bene non costruire sugli argini ( o addirittura,come viene in molte città…Genova il caso più eclatante,nei letti dei fiumi!!!)… in Italia 9 volte su 10 la causa dei disastri non sono la natura o gli ambientalisti…ma la stupidità e l’avidità delle persone.
che c’entrano gli ambientalisti? i tronchi che si accumulano lungo il corso dei fiumi sono come le buche delle strade: entrambi vanno manutenuti, ma oggi non si fa più manutenzione per motivi di costi (e patto di stabilità qualcuno direbbe…). piuttosto, grazie ai disboscamenti selvaggi, il territorio frana ovunque dopo ogni pioggia un po’ più consistente. c’è lo sbarramento lungo l’arzilla? si è generato durante il nubifragio e va rimosso, ma non puoi radere al suolo tutti gli alberi che trovi sulla faccia della terra perchè potrebbero finire a intasare un fiume. se poi decidi di comprare casa in california… devi anche accettare di convivere coi terremoti.