Incontro sulla procreazione assistita – VIDEO

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FANO – Questa mattina il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha partecipato in video conferenza ad un incontro dedicato alla procreazione assistita con i ginecologi di Marche Nord.

 

claudio cicoli ginecologia e ostetricia  1 2

 

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“La cosa più importante che la politica deve fare è difendere la vita.” -ha detto portando il saluto del Consiglio Regionale delle Marche il consigliere dott.Mirco Carloni-“le politiche sociali e sanitarie devono tenere presente che il cambiamento sociale della coppia che decide di avere figli più avanti con gli anni porta ad un disagio talvolta anche ad un pregiudizio, si parla molto della famiglia, abbiamo addirittura un riconoscimento e una centralità costituzionale ma la denatalità a cui stiamo assistendo dimostra che non ci sono vere e proprie politiche che difendono la vita. La famiglia si difende se le coppie non vengono lasciate sole e non siano costrette ad andare in altre regioni o in altri paesi per vedere riconosciuto un diritto fondamentale. La Regione Marche”-ha ribadito il consigliere regionale-“è indietro rispetto ai Lea assistenziali e non ci sono strutture adeguate per la fertilità e per la procreazione medicalmente assistita tanto che in tanti sono costretti talvolta con una certa difficoltà economica a rivolgersi ad altre regioni se non ad altri paesi. A Pesaro il dott. Marabini da anni ha in progetto un centro per la fertilità e insieme a centro nascite di Fano può nascere una collaborazione per creare definitivamente questo centro che in parte è stato finanziato ma senza conclusione positiva, auspico-ha detto Carloni- che magari da questo convegno con il Prof. La Sala nasca una collaborazione dei reparti di ginecologia tra l’Azienda Marche Nord e Ospedale Di Reggio Emilia, possa effettivamente essere uno scambio che serva anche a frenare la mobilità passiva e dare servizi essenziali alle coppie anche sul piano informativo. La sfida della difesa della vita è la sfida di questo Paese”

Il sindaco Dott.Massimo Seri”saluto e ringrazio gli organizzatori dott. Cicoli  e Marabini per questo importante convegno serva ad informare e sia utile a modificare le politiche e le cure che devono tenere presente il cambiamento sociale”-ha detto la donna”-la donna si sposa tardi e alle prese con la carriera e in questo serve un sostegno alla coppia in particolar modo alla donna che ha un ruolo sociale importante e complesso con rischio di denatalità ”

Cicoli Claudio Primario Ginecologia Marche Nord “le cause della infertilità sono diverse hanno anche una natura sociale e le cure e le prestazioni per la coppia e l donna devono tenere conto dell’importanza del giusto approccio medico scientifico e delle informazioni, lo scopo del nostro convegno è oltre che scientifico anche divulgativo dobbiamo fare conoscere i centri e le cure specialistiche”

Dott. Perelli ginecologo Ospedale Santa Croce “le cure e i rimedi per patologie che rendono difficile la fecondazione come l’endometriosi che è una malattia sociale” il dottor Perella ha detto ” abbiamo rimedi diagnostici e chirurgici non invasivi che rendono possibile cure immediate per rimuovere gli ostacoli alla fecondazione e sul l’endometriosi riusciamo intervenire in diversi modi”

Annalisa Frassineti Presidente Ape Onlus  Progetto Endometriosi”malattia sociale è l’opposto della salute”- la dott.ssa Frassineti-“serve conoscere che endometriosi colpisce tre milioni di donne e colpisce sul piano sociale e affettivo le donne e costa allo stato miliardi di euro, questa patologia è molto diffusa e aspettiamo che questa malattia rientri nei Lea”

“Prendo un impegno per quanto riguarda il progetto siamo disponibili con un impegno formale che io mi assumo oggi a dare la collaborazione per creare un centro nelle Marche per la procreazione assistita di 1000/1500 cicli di fecondazione assistita”-così il prof. Giovanni Battista La Sala”- noi realizzarla abbiamo dovuto studiare e approfondire la tecnica e aggiornamenti ci sulla letteratura scientifica. Il centro di regione Emilia è iniziato nel 1987 con il trasferimento in via laparoscopica il trasferimento nell’utero nel 1989 abbiamo iniziato la fivet. Aiutiamo le coppie che hanno patologie con patologie di infertilità, la tecnica della crioconservazione degli ovociti con la vitrificazione che è diventata una metodica efficace sicura è riproducibile a Reggio Emilia in cinque anni sono nati 102 bambini grazie alle nuove tecniche o grazie a Dio si sta migliorando di molto l’efficacia delle tecniche con conservazione di circa 1500 pazienti. In tanti avranno la possibilità di diventare genitori. La mobilità passiva dalle coppie marchigiane in questi cinque anni 355 cicli su coppie marchigiane in drg è di 2000€ sono 700000€ di costo per la Regione Marche.” Il prof. La Sala-” presento un lavoro che ci è costato circa 10000 ore di lavoro in Italia non c’erano testi organici della materia e quindi abbiamo pensato di scrivere questo trattato sulla infertilità umana, questo testo è utile e dovrebbe esserci in ogni consultorio per consigliare e per spiegare l problematiche delle coppie, questo testo vuole essere l’esperienza clinica di questi anni di lavoro”

Prof. Alberto Marabini “occasione importante la regione ha fatto una determina per assegnare il personale per poter aprire il centro di procreazione medicalmente assistita all’interno di Marche Nord, dopo tanti anni di battaglie dal 2009 accreditato un centro ma senza fondi c’era solo il progetto è stato per anni fermo perché avevamo solo i fondi per le attrezzature ma ci mancava il personale, poi con le difficoltà del caso il tema è andato in secondo piano, non c’era una grande sensibilità su questo problema. Oggi le cose sono cambiate e le coppie che ricorrono alla fivet sono tante 1800 cicli per milione di abitanti. Lo stato deve assicurare l’accesso a questo tipo di cure nelle Marche servono strutture per 1600 cicli annuo, il Salesi effettua 250 cicli all’anno, quindi tutti gli altri vanno in altre regione e aggravano i costi della mobilità passiva.

Sintesi estrema: dalle indicazioni nazionali nasce esigenza di legiferare a livello regionale affinché nascano centri di fecondazione medicalmente assistita

Il ministro on. Beatrice Lorenzin:abbino inserito tra le linee della prevenzione la salute della donna e la procreazione anche all’interno del semestre europeo, siamo stati premiati per la nostra azione della donna, abbiamo deciso di affrontare dlalaspetto sanitario la più importante quello della natalità . Osserviamo dei problemi del welfare o occupazione sempre e solo dal punto di vista economico ma uno delle cause è il tasso di natalità basso, dati certi dimostrano come ci sarà una crisi del sistema per il tasso di natalità che non ci pendette di superare il tasso di sostituzione. Sappiamo quanti bambini sono nati e quante la popolazione anziana e se non si fa qualcosa ai sistemi del welfare è previsto tasso zero nel 2050. Dobbiamo intervenire dal punto di vista sanitario, cercheremo di fare una campagna di divulgazione sulla fertilità, ho voluto inserire nei Lea il percorso di procreazione medicalmente assistita con ausilio dato alle coppie, nel settore è poco presente il pubblico, devono essere date quelle garanzie no profit e senza accanimento terapeutico, dall’altra parte doppiamo aiutare le coppie per accedere alle cure. Voglio che sia centrale il tema della fertilità all’interno delle strategie sanitarie del nostro paese. ”
Alla domanda sulla disparità sulle norme regionali”abbiamo mandato le linee guida alla regionali, abbiamo una indicazione nazionale alla valutazione del CSS e poi alla conferenza stato regioni, avete visto la sentenza della Lombardia. Nella autonomia delle regioni ci devono essere degli elementi di omogeneità e voglio scongiurare la mobilità dei pazienti nei proprio territori e il mio obiettivo è armonizzati il servizio sul territorio ” aggiunge “vorrei che fosse presente il servizio in tutte le regioni, ” in riferimento alle linee guida il servizio sanitario nazionale si farebbe carico di sei cicli, alzerebbe l’età dai 43 a 47, mi sembra di aver letto che l’accesso alla pma omologa sarebbe garantito fino al 45 invece La Sala ritiene che sia sufficiente 43 perché poi i vasi di successo sono molto basse.  Dal punto di vista culturale bisogna far sapere sia alle donne che all’uomo, che l’età di fertilita è dai venti e trent’anni e bisogna informare che l biologia ha il suo tempo purtroppo questa consapevolezza manca e faremo una grande campagna di informazione.
Diamo il via ad un grande piano sulla fertilità coinvolgendo la sanità ma soprattuto i media e le scuole. Se decidiamo che il tema demografico è un tema centrale per il nostra paese dobbiamo decidere che la fertilità è una priorità sia sul piano sociale economico e fiscale in modo da far diventare “cool” fare figli.  Il tema della responsabilità genitoriale, culturale sarà il passaggio di far ricominciare bello fare famiglia e di essere genitori.

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