Imprenditore arrestato per caporalato: Fabbri, legge valida

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“La notizia dell’arresto dell’imprenditore di Pesaro a cui è stato contestato il reato di caporalato conferma la validità della legge approvata nell’ottobre scorso a cui come Commissione abbiamo contribuito”. Lo afferma la presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, la senatrice Pd Camilla Fabbri, che aggiunge: “Grazie al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, in particolare dei carabinieri, è stato interrotto un meccanismo di sfruttamento inaccettabile per un Paese democratico. Un meccanismo che ben conosciamo, purtroppo, da quando abbiamo istituito l’inchiesta sulla morte di Paola Clemente, nel luglio del 2015, dalla quale è scaturita una relazione della Commissione con una serie di suggerimenti legislativi poi accolti nella legge”. Secondo Fabbri, “leggendo la cronaca relativa all’attività di questa impresa con sede a Case Bruciate, soprattutto per quanto riguarda la condizione di lavoro a cui erano costretti i dipendenti italiani e stranieri, si resta basiti: un quadro di sfruttamento ottocentesco, una preistoria del diritto e della civiltà giuridica. Un quadro che conferma il legame strettissimo esistente fra lavoro irregolare e assenza di sicurezza, che rende ancora più urgente il contrasto a ogni forma di sommerso, a tutela dei lavoratori e delle imprese sane”.

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