URBINO – Le Fiamme Gialle di Urbino, in collaborazione con la Stazione di Acqualagna dell’Arma dei Carabinieri, stamane hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di un impiegato dell’Agenzia delle Entrate. L’attività di polizia giudiziaria è iniziata la scorsa estate ed ha consentito di scoprire che l’impiegato aveva abusato della sua qualifica e delle sue funzioni, talvolta incutendo soggezione e timore, al fine di ottenere vantaggi economici. In particolare, l’impiegato dell’Agenzia delle Entrate in un’occasione aveva tentato di ostacolare un controllo fiscale che una pattuglia della Guardia di Finanza stava ponendo in essere nei confronti di un ristoratore, asserendo di aver eseguito lui, poco prima, un controllo con esito regolare. La pattuglia delle Fiamme Gialle accertava però, nell’immediatezza, che ciò non corrispondeva al vero; a questo punto, al fine di evitare che il controllo fiscale venisse portato a termine, l’impiegato dell’Agenzia delle Entrate non esitava a formulare minacce di ritorsioni ai militari della Guardia di Finanza. In un’altra circostanza, al termine di una serata trascorsa in un locale, il citato impiegato aveva invece preteso di non pagare una costosa bottiglia di vino pregiato, ostentando la sua appartenenza all’Agenzia delle Entrate; al netto rifiuto dell’esercente, il soggetto simulava un controllo fiscale, ovviamente non autorizzato e, senza rilasciare alcun verbale, abbandonava il locale non provvedendo a pagare le consumazioni. Nei confronti dell’impiegato dell’Agenzia delle Entrate, il G.I.P. del Tribunale di Urbino, dott. Egidio de Leone, ha emesso la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore notturne.
da piccolo imprenditore, sempre in lotta tra le cartelle inventate e i sopprusi del nostro fantastico sistema fiscale, a questa prova vivente dei sopprusi di questi scaldapoltrone vedo solo come giusta condanna 30 anni di carcere duro con 3 sedute appeso per i pollici dei piedi….queste sono tra i reati assolutamente più disgustosi e purtroppo è un modo di fare che è troppo diffuso…
vogliamo NOME e COGNOME non è giusto nasconderlo è un personaggio del pubblico impiegoed è giusto che sia noto a tutti di chi si tratta