Il nascituro Green Pass è già morto. Il 6 agosto in Italia entrerà in vigore, infatti, l’ennesimo divieto nel tentativo di arginare i contagi da Covid-19. Trattasi, com’è noto, di un certificato digitale che dimostrerebbe che la persona che ne è in possesso è “sicura”, non contagiosa, che si può tranquillamente frequentare senza ansie o paturnie. Una specie di ansiolitico mentale, per chi ce l’ha.
Ma è un placebo. Perchè a rovinare la festa ai vaccinati di tutto il pianeta, convinti di aver ricevuto il siero dell’immortalità, ci ha pensato Anthony Fauci – direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) e consigliere medico capo della Casa Bianca – che ha annunciato, il 27 luglio scorso alla rete Msnbc, che la carica virale, e quindi la contagiosità, dei pazienti Covid-19 infetti con la variante delta sarebbe analoga a quella dei non vaccinati.
Ripetiamolo: la carica virale, e quindi la contagiosità, dei pazienti Covid-19 infetti con la variante delta sarebbe analoga a quella dei non vaccinati.
Ancora: la carica virale di un vaccinato infetto può essere identica a quella di un non infetto, anche se la probabilità generale che una persona vaccinata trasmetta il virus resta inferiore (ma possibile, ndr).
Fauci, dunque, afferma che con la variante delta “il livello di virus nella rinofaringe di una persona vaccinata che prende un’infezione da delta nonostante il vaccino, è esattamente lo stesso livello di virus in una persona non vaccinata ma infetta”. Poi ha aggiunto che siccome questi dati sono molto persuasivi, cioè convincenti, hanno spinto a cambiare le linee guida dei Cdc, il Centers for Disease Control, che per questo motivo ha anche invitato chi si è già vaccinato negli Usa a indossare le mascherine nei luoghi chiusi.
Siccome le parole di Fauci, pronunciate nel corso di una intervista televisiva negli Usa, e non alla festa dell’Unità di un paese qualsiasi, non sono state smentite da nessun altro collega virologo o scienziato, pongono una riflessione seria sulla utilità (tralasciando la legittimità) della carta verde.
Infatti, se il green pass nelle intenzioni di chi lo ha pensato e fortemente voluto, c’è innanzi tutto quella di preservare le persone vaccinate dai contagi, e viceversa, alla luce di questa “scoperta” annunciata da Fauci, la carta verde diventa quidem inutile. Infatti: se una persona dotata di green pass può contagiare e contagiarsi allo stesso modo di una persona non vaccinata, per quale ragione la prima dovrebbe avere il lasciapassare e la seconda invece no ?
Per quale motivo una persona col green pass può salire sui treni, in aereo, prendere la metropolitana, mangiare al ristorante e magari essere positivo asintomatico senza saperlo e contagiare tutti quelli della “sua specie”, mentre un non vaccinato deve starsene isolato altrove, possibilmente lontano da quelli col green pass per ragioni di sicurezza ?
Ciò che abbiamo appena descritto si chiama discriminazione. Perchè dispiace dirlo, ma di questo si tratta. Il green pass oltre a essere inutile e discriminatorio (alla luce delle ultime scoperte scientifiche appunto) ha per ora il solo merito di aver prodotto un risultato: la divisione sociale di una intera nazione. Buoni contro cattivi, dove i buoni sono i puri, coloro che hanno a cuore se stessi e gli altri destinati al Paradiso (terrestre), mentre i cattivi sono gli egoisti, quelli che pensano solo a se stessi mettondo in pericolo la vita degli altri e per questo destinati all’inferno (sempre sulla terra).
Obiezione vostro onore: credo sia utile osservare, infatti, che un non vaccinato (da non confondere con il negazionista o similari), sostanzialmente è una persona attenta a ciò che fa, proprio perché nella sua testa ha la percezione che è quasi una certezza di essere più a rischio rispetto a chi è vaccinato. Quindi tendende a essere più responsabile. E questa responsabilità nasce da un sentimento profondo di cui spesso nessuno parla per vergogna: la paura.
Chi non si vaccina, infatti, ha semplicemente paura. Tanta paura. Questa è la verità. Paura di morire. Solo che per vergogna preferisce nasconderla e farla passare per quacos’altro. Allora la parola paura si trasforma in qualcosa tipo imposizione, sperimentazione, cavia, libertà ecc. ecc. Ma laverità è molto più semplice, ma nessuno lo ammette: chi non vuole vaccinarci è perché ha paura che qualcosa vada storto e che dopo l’inoculazione la vita gli possa cambiare in peggio, o addirittura cessare del tutto.
Ma sa dove nasce questa paura ? Principalmente dal contesto culturale di quella persona, dalla sua storia personale e da altri fattori. Ma una cosa è certa: con quella paura il cosiddetto no vax non ci è nato, l’ha semplicemente acquisita. Come ? La risposta è semplice quanto scontata: dall’ambiente circostante, dalla televisione, dai giornali e dai social. I quali hanno un solo “merito” in tutta questa storia: aver terrorizzato la popolazione mondiale senza saltare un giorno.
Ed è curioso osservare come il sistema dell’informazione in tutti questi mesi di pandemia, prima ci ha spaventato, poi colpevolizzato di avere paura, e ora ci sta dicendo di fidarci e di non avere paura della scienza.
Forse bisognava pensarci prima.
Certo quando si cita un articolo sarebbemil massimo leggerlo bene e fino in fondo e cio’ vale specialmente per che di mestiere fa (o vuole fare..) il giornalista.. L’intervento di Fauci nella parte finale esprime chiaramente che il problema secondo lui e’ proprio che si e’ vaccinato troppo poco.. e che comunque a prescindere dalla carica virale il vaccino riduce grandemente incidenza e gravita’ dei sintomi…
Si.. Infatti forse bisognava pensarci prima… (.. a leggere con attenzione…)
L’intervento di fauci lo avete decontestualizzato così (come ha fatto la Meloni) privandolo di logica.
Bellissimo articolo ! Concordo in tutto
Articolo molto interessante e logico