FANO – Un incontro fraterno all’insegna della cordialità e della stima reciproca. Martedì 13 gennaio il Vescovo Armando, alle ore 11.30, ha ricevuto al Centro Pastorale Diocesano, per la prima volta, Icham Rachdi, presidente dell’Associazione delle Comunità Islamiche della Provincia di Pesaro-Urbino.
Un incontro, durato circa mezz’ora, che si inserisce tra due avvenimenti importanti per la vita della nostra comunità ecclesiale ovvero la Veglia diocesana per la Pace tenutasi lo scorso 10 gennaio in Cattedrale e la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani in programma dal 18 al 25 gennaio.
“E’ innanzitutto un incontro fra persone umane che hanno anche qualche responsabilità e quindi una dignità nel parlare, nell’accudire il popolo, nel superare i pregiudizi, nel ragionare sulla dignità delle persone e nel creare, il più possibile, una convivenza non solo rispettosa, ma anche affettuosa.
Oggi è il primo incontro con Rachdi, ma l’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso da diverso tempo organizza, proprio a livello diocesano, incontri con altre culture di conoscenza e di reciproca stima. Vorrei inoltre sottolineare che nella nostra Diocesi sono presenti diverse ospitalità per i profughi e che la Caritas diocesana, le associazioni, i gruppi e i volontari si stanno adoperando con loro per superare i pregiudizi. Finora non abbiamo avuto alcuna difficoltà; parliamo di comunità piccole quindi gestibili dal punto di visto affettivo umano. E’ necessario – ha concluso il Vescovo – guardarsi negli occhi, superare il pregiudizio e togliere la paura”.
“Abbiamo affrontato diversi argomenti – ha affermato Rachdi al termine dell’incontro – fra i quali la situazione della comunità musulmana nella provincia di Pesaro-Urbino. Una finestra di dialogo aperta esiste già, è importante approfondirla. Inoltre, abbiamo commentato ciò che è successo in Francia, abbiamo condiviso lo stesso dolore, la stessa tristezza e la stessa condanna per quanto accaduto. Per creare un’area di fratellanza, convivenza e pace è necessario un dialogo interculturale e interreligioso”.