Fusione, Delle Noci: «Cecconi? E’ anti-Pesaro»

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PESARO – «Cecconi? Un anti-pesarese». Per l’assessore Antonello Delle Noci, le dichiarazioni del deputato M5S in merito alla fusione Pesaro-Mombaroccio sono «più gravi del semplice ostruzionismo politico. Rappresentano autentica opposizione all’interesse dei cittadini. Ma lui è stato eletto in questo territorio. E dovrebbe lavorare, semmai, nella direzione inversa. Cioè per confermare quello che le leggi stabiliscono. Norme che anche Cecconi, in quanto parlamentare, dovrebbe rispettare prima degli altri». Delle Noci riepiloga: «L’amministrazione pesarese, insieme a quella di Mombaroccio, sta lavorando per mettere in campo risorse, disponibili ma bloccate dal patto, che servono per dare risposte ai cittadini. Parliamo di investimenti, oltre che dell’efficienza dei servizi. Lo stesso consiglio comunale, nel primo passaggio, ha votato la delibera sulla fusione con 23 favorevoli e sette astenuti. A dimostrazione di una volontà precisa, espressa dalla rappresentanza democratica». Quindi: «Mentre tutti ricercano soluzioni che vadano a favore del territorio di contro lui, eletto qui, fa di tutto per remare contro». Continua l’assessore: «Il Comune ha ricevuto una lettera scritta, firmata dal sottosegretario del Ministero dell’Interno Gianpiero Bocci. La posizione del Viminale emerge in modo netto. Ma oltre a questo, diciamo a Cecconi che le leggi vengono prima degli eventuali punti di vista espressi dai funzionari amici». Nello specifico, le normative sono la «legge Delrio e la legge regionale», oltre agli «atti già approvati dai consigli comunali e dalla giunta regionale». Quindi: «Noi vogliamo fare, lui non vuole fare nulla. Lasciando ferme lì le risorse che i cittadini virtuosi di Pesaro hanno accantonato, e che potrebbero essere utilizzate. Cecconi faccia il suo dovere per il territorio». Delle Noci oltre alla deroga dal patto, conferma «contributi pari a un milione e mezzo per 10 anni e risparmi organizzativi di 500-600mila euro all’anno». Aggiungendo: «Proprio oggi, in consiglio, arriverà un ordine del giorno condiviso. Ribadirà quattro cose». Con ordine: «Il Patrimonio di Mombaroccio resta ai mombaroccesi. In più, le risorse comunque a disposizione per Mombaroccio, in investimenti o utilizzo di spesa corrente, nel prossimo triennio, ammonteranno a 4 milioni e mezzo di euro (provenienti dai contributi statali, ndr)». Ancora: «A Mombaroccio si dovrà (e non potrà) istituire il Municipio. Che dovrà esprime parere vincolante su ogni scelta e provvedimento che riguarderà il suo territorio». Per Delle Noci, infine, «non solo l’identità di Mombaroccio sarà tutelata. Tutti gli immobili, i valori, i servizi saranno mantenuti, consolidati e, se possibile, migliorati». Nessuna svendita, quindi, «semmai un investimento». E sulle firme raccolte per il referendum: «Prendiamo atto, ma il referendum esiste già. Lo prevede la legge regionale. E su quello i cittadini potranno liberamente esprimersi. Si tratta di un vero referendum: non di un referendum del no o del sì».

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