FURLO – La Galleria “Piccola” di epoca romana presente lungo la via Flaminia, chiusa da
tempo e vicina a quella più grande fatta realizzare dall’imperatore Vespasiano (tuttora in
uso), verrà messa in sicurezza e potrà tornare fruibile a fini turistici e didattici, grazie ad una convenzione tra Enel Produzione spa (proprietaria dell’impianto idroelettrico del Furlo e dell’area su cui insiste lo sperone roccioso della Galleria romana “Piccola”), Provincia di Pesaro e Urbino (ente gestore della Riserva naturale statale “Gola del Furlo”) e Comune di Fermignano (territorio su cui ricade la Galleria).
In base all’accordo, di durata quinquennale con tacito rinnovo, l’Enel concederà la
Galleria “Piccola” ed alcune aree adiacenti in comodato d’uso gratuito non esclusivo alla
Provincia e al Comune di Fermignano. La Provincia di Pesaro e Urbino garantirà, grazie
ad un finanziamento della Regione Marche, la messa in sicurezza del versante prospiciente
la Galleria “Piccola” mentre il Comune di Fermignano, successivamente ai lavori eseguiti
dalla Provincia, si farà carico di tutte le spese relative alla manutenzione ordinaria e
straordinaria dell’opera.
“Il Gruppo Enel – sottolinea il direttore dell’Area Centro – Sud Angelo Guastadisegni –
ritiene coerente con il proprio ruolo di realtà aziendale strategica nel territorio in cui opera
e con i valori che ispirano il proprio codice etico, contribuire alla crescita economica e
sociale della comunità in cui è presente, in una logica di sostenibilità, essendo da sempre
sensibile alle tematiche ambientali e alle istanze dei propri stakeholder. Con la firma di
questa convenzione, la vicinanza al territorio si traduce nell’opportunità di veder
valorizzato un patrimonio archeologico, storico e culturale, con ricadute positive sul
turismo e sulla collettività”.
“Ringraziamo l’Enel – evidenzia il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino
Giuseppe Paolini – per la sensibilità dimostrata, che ci consentirà di rendere fruibile in
sicurezza questo luogo meraviglioso, in cui possiamo fregiarci di ben due gallerie romane
adiacenti. La Galleria ‘Piccola’ ha un fascino particolare, si notano ancora la
pavimentazione romana ed i solchi formati dalle ruote dei carri che l’attraversarono”.
“Abbiamo già predisposto un progetto per la messa in sicurezza – aggiunge il direttore della Riserva naturale statale ‘Gola del Furlo’ Maurizio Bartoli – ed a breve contiamo di
iniziare i lavori, che completeranno gli interventi avviati anni fa con la sistemazione della
copertura della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, il restauro conservativo degli ambienti
interni e l’apertura di un passaggio preesistente che mette in collegamento la chiesa con la
Galleria Piccola, garantendo un particolare percorso archeologico. All’epoca vennero
anche restaurate le sostruzioni di età augustea. Da anni la Riserva esegue interventi per la
valorizzazione e manutenzione dell’area protetta”.
“Attendevamo da tempo questo momento – evidenzia soddisfatto il sindaco di Fermignano
Emanuele Feduzi –, con la firma della convenzione sarà possibile recuperare, valorizzare
e rendere fruibile l’intera area archeologica. Il Comune, oltre alla manutenzione della
Galleria ‘Piccola’, garantirà attività di salvaguardia e controllo delle aree, la gestione
dell’area archeologica a fini turistici, la promozione di attività didattiche e turistiche,
realizzando programmi di comunicazione ed installando apposita cartellonistica”.
La Galleria “Piccola”, di conformazione irregolare, ha una lunghezza di circa 8 metri ed
una larghezza in media di 3,30. L’ingresso verso est raggiunge un’ampiezza massima di
3,90 metri, quello orientale circa 3 metri. Nel punto massimo l’altezza è di 4,45 metri.
Considerate le dimensioni, si pensa avesse potuto permettere il passaggio di un solo carro
alla volta. Come evidenziato dall’archeologo Mario Luni, scomparso nel 2014, nel
volume “Archeologia nelle Marche” (Firenze, 2003), “l’epoca di apertura del piccolo
traforo va collocata tra la costruzione dell’attigua poderosa sostruzione, attuata in età
augustea, e la realizzazione della Grande Galleria, aperta all’epoca di Vespasiano, nel 76
dopo Cristo”. Nello stesso volume, Luni evidenzia come molti elementi facciano pensare
“che essa sia dovuta ad un intervento di emergenza, al pari del muro di terrazzamento
attiguo, che ne rafforza la struttura, probabilmente a rischio, situata sul margine del dirupo
in frana”. Un ridotto traforo, che ha costituito dunque “una sorta di by-pas per consentire
di fornire uno stretto passaggio di emergenza alla via Flaminia per aggirare lo scosceso
costone della rupe in precedenza franato”.