FANO – Fano si candida a Capitale Italiana del Libro 2021 a valere sul bando del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo pubblicato lo scorso 16 settembre. Il Bando era atteso, dacché le “Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura”, sancite dalla legge 13 febbraio 2020, n. 15, recavano all’articolo 4, l’assegnazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del titolo di “Capitale italiana del libro” disponendo un finanziamento di 500.000 euro annui.
L’Amministrazione ha inteso tentare l’impresa che risulta di fatto quasi naturale, in considerazione delle esperienze maturate dalla città nel corso degli anni in materia di promozione del libro e della lettura. Dal 2017, Fano è infatti nell’elenco nazionale della “Città che legge” istituito dal CEPELL – Centro per il Libro e la Lettura del MIBACT; ha un Patto della Lettura sottoscritto da 25 soggetti e all’attivo due importanti progetti che hanno consentito di investire in formazione, eventi e acquisto di libri per le biblioteche scolastiche della città.
Il progetto di candidatura di Fano mira a valorizzare queste pratiche di eccellenza che il Sistema Bibliotecario della città esercita insieme ai soggetti pubblici e privati che hanno sottoscritto il Patto per la Lettura, e propone interventi e azioni nuovi, originali che necessariamente dovranno costituire un modello anche per altre realtà nazionali. Le azioni intraprese da anni che trovano nella Mediateca Montanari e nella Biblioteca Federiciana un motore formidabile giustificano la candidatura; il progetto di Capitale Italiana del Libro definisce interventi ancora più avanzati e efficaci per la promozione del libro, per favorire l’accesso alla conoscenza in funzione dello sviluppo sociale, economico, culturale (ovviamente) nella logica della sostenibilità.
La candidatura di Fano a Capitale Italiana del Libro 2021 trova un’altra ragione forte nel contesto della Candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2022, attualmente in fase di selezione. Quest’ultimo progetto, titolato Architetti dell’Umano, delinea azioni sostenibili di riqualificazione e rigenerazione urbana e include un programma di eventi culturali di natura spettacolare. A fondamento di ogni azione e di ogni evento pone le Architetture del Sapere: una “strategia” per l’educazione e la formazione, per l’accesso pubblico all’informazione culturale, per la diffusione della lettura e quale campo di sperimentazione tecnologica.
In questo senso la Candidatura a Capitale Italiana del Libro rappresenta uno stato di avanzamento, un’elaborazione di dettaglio di quella strategia: è il piano operativo.
“In questi anni abbiamo investito nella lettura, consapevoli che è un elemento fondamentale per il successo economico, sociale e alla base di ogni processo di sviluppo. Va promossa e potenziata per tentare di ampliare la base dei lettori investendo su servizi e infrastrutture. I Patti della lettura aiutano le amministrazioni a diffondere e a condividere questa visione. Le risorse che il Ministero mette a disposizione tramite i bandi sono un’occasione da non perdere” così ha detto l’Assessore Mascarin ieri, lunedì 28 settembre, alla Memo incontrando i rappresentanti del Tavolo “Fano città che legge” con cui sono state condivise le linee guida e la struttura concettuale del dossier della candidatura a Capitale Italiana del Libro nei suoi ambiti prioritari di progettazione.
La scadenza di presentazione del dossier è il 16 ottobre, tempi molto stretti che però non scoraggiano l’Amministrazione. “Fano è “Città che legge”, non possiamo non raccogliere da subito l’invito di questo bando – dichiara il Sindaco Massimo Seri – perché risulta di fatto quasi naturale, in considerazione delle grandi potenzialità che la città ha dimostrato di avere grazie alle tante esperienze sperimentate nel corso degli ultimi anni nell’ambito della lettura. E’ un’impresa che va tentata e che già nelle intenzioni potenzia la nuova idea di città che abbiamo condiviso negli ultimi anni”.